Gli esempi di titoli videoludici con matrici letterarie si possono contare su poche dita, dai titoli ispirati alle opere di Edgar Allan Poe come Necronomicon e Call of Cthulhu: Dark corners of the Earth, al più recente The Witcher, ispirato alla saga fantasy di Sapkowski.
L’aderenza al testo letterario, tuttavia, non è sempre una caratteristica necessaria, come testimonia Dante’s Inferno, che trasforma l’autore fiorentino della Divina Commedia in un personaggio armato e disperato per la perdita dell’amata Beatrice.
Per THQ le cose cambiano quanto più l’opera letteraria da cui si trae ispirazione si avvicina ai giorni nostri, come avviene per Metro 2033, ispirato al libro di Dmitry Glukhovsky.
“Nel caso di un romanzo moderno, ci sono molti fan che lo vorrebbero adeguatamente rappresentato” ha dichiarato David Langeliers, manager creativo di THQ, sulle pagine di Destructoid.
Metro 2033 renderà onore all’opera originale in quanto manterrà la maggior parte dei personaggi, degli eventi e delle location descritte dall’autore.
Si tratta di una forma di rispetto verso i fan del libro di Glukhovsky, anche se non è necessario leggere l’opera per godere appieno dell’esperienza di gioco.
La storia di Metro 2033 è stata adattata al videogioco con l’aiuto dell’autore del romanzo, cosa che sembra garantire non solo un’adeguata aderenza al testo originale, ma anche il giusto compromesso necessario per passare dal medium letterario a quello videoludico.