Ancora un’occasione per dimostrare lo scarso amore che un governo totalitario come quello cinese può tollerare per la libertà del Web e dei social network.
Già Google aveva avuto problemi con la limitazione della libertà in Cina, ma venerdì scorso il governo cinese ha oscurato il sito Foursquare proprio in occasione del significativo 21esimo anniversario del 4 di giugno della protesta di Piazza Tiananmen, evento epocale della storia, in cui migliaia di studenti cinesi si opposero al governo, chiedendo maggiori libertà.
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È molto probabile che sia stato visto un movimento eccessivo segnalato sul social network georeferenziato, da dove è possibile seguire gli spostamenti dei propri amici, e ovviamente non poteva essere tollerato, né fisicamente, né in maniera digitale, una commemorazione di un evento che il governo cinese cerca sempre di cancellare dalla memoria storica del paese.
I social network sono strumenti di espressione individuali, quindi portatori sani di libertà di parola e di opinione, ed è stato evidente, anche in passato, come non si possano conciliare governi forti con i nuovi mezzi di comunicazione di massa, come i più diffusi social network.
Tutto ciò non può non far pensare alla candidatura di Internet al Nobel per la pace, iniziativa italiana che sta raccogliendo numerosi consensi in tutto il mondo.