Lo scorso 31 agosto il 33enne Ronnie McNutt, nato nello stato americano del Mississipi, ha documentato la propria morte su Facebook. Il video è poi finito su TikTok, diffondendosi a macchia d’olio: l’uomo si suicida in diretta, sparandosi brutalmente e riprendendo la scena nei minimi dettagli.
A confermare la veridicità della clip è una dichiarazione ufficiale della chiesa che frequentava:
Nel mezzo di un’improvvisa tragedia avvenuta la scorsa notte, siamo addolorati con la famiglia McNutt in questo periodo per la morte di un nostro fratello.
Secondo quanto dichiarato da un amico, Ronnie avrebbe deciso di togliersi la vita dopo essersi lasciato con la fidanzata. La natura apparentemente innocua dei primi secondi del video e la sua comparsa nel feed Per Te, che dà visibilità in automatico a determinati contenuti in base agli interessi di una persona, ha portato gli utenti a esporsi accidentalmente alla clip. TikTok ha così cercato di impedire la circolazione del video bannando gli account che tentavano di ricaricarlo più volte. Un portavoce dell’azienda ha quindi dichiarato:
I nostri sistemi hanno rilevato e contrassegnato automaticamente queste clip per aver violato le nostre norme su contenuti che mostrano, elogiano, glorificano o promuovono il suicidio. Stiamo bannando gli account che tentano ripetutamente di caricare il video e apprezziamo i membri della nostra community che hanno segnalato contenuti e messo in guardia gli altri dal guardare o condividere clip del genere.
L’episodio evidenzia una significativa debolezza dell’algoritmo di TikTok (ma c’è da dire che ogni piattaforma social ha i suoi problemi di moderazione).