TikTok, tribunale federale statunitense blocca di nuovo il ban!

La sentenza stoppa l'ordine del Governo americano di estromettere la piattaforma social cinese dal mercato degli Stati Uniti.
TikTok, tribunale federale statunitense blocca di nuovo il ban!
La sentenza stoppa l'ordine del Governo americano di estromettere la piattaforma social cinese dal mercato degli Stati Uniti.

Nuovo capitolo della nota vicenda che da diversi mesi vede protagonisti da una parte ByteDance, l’azienda proprietaria di TikTok, e dall’altra il Governo degli Stati Uniti d’America. Un giudice federale dello Stato della Pennsylvania ha infatti bloccato nuovamente l’ordine governativo di estromettere la piattaforma social cinese dal mercato statunitense.

Stavolta il magistrato ha accolto la querela presentata non da ByteDance, ma da alcuni creativi che operano e lavorano sulla piattaforma, la chiusura della quale creerebbe loro “un danno economico e d’immagine irreparabile”, come ha scritto nella sua sentenza il giudice Wendy Beetlestone della Corte distrettuale degli Stati Uniti per la Pennsylvania orientale.

La “guerra” Trump-TikTok

Lo scorso agosto il presidente Donald Trump aveva emesso un ordine esecutivo che dichiarava TikTok (e un altro social cinese, WeChat) come una minaccia per la sicurezza nazionale. Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti aveva ratificato il ban e sancito lo stop alla distribuzione e all’aggiornamento delle app per il 20 settembre, vietando quasi tutte le altre funzionalità di TikTok dopo il 12 novembre.

Il caso in questione non è direttamente legato a quello in cui TikTok ha ottenuto un provvedimento sospensivo di urgenza dalla Corte Distrettuale della Columbia. In quel caso è stata infatti ByteDance, l’azienda proprietaria dei due social, a fare ricorso e a ottenere un’ingiunzione che vieta l’entrata in vigore del divieto di espulsione del 27 settembre. La situazione resta quindi calda, e lo scontro in atto di certo non contribuisce a mitigare le tensioni con la Cina, accusata tra l’altro di rubare dati sensibili degli utenti americani proprio attraverso social come TikTok e WeChat.

Le accuse di spionaggio

Secondo Trump il Partito Comunista, tramite le applicazioni, potrebbe mettere in atto uno spionaggio ai danni degli americani attraverso la collezione di dati personali e movimenti. La conferma ai sospetti, soprattutto su TikTok, sarebbe l’intromissione proprio del governo cinese nelle trattative di cessione societaria fallite con alcune aziende americane, tra le quali Microsoft e Oracle.

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