TikTok vietato in Albania: una decisione per proteggere i giovani

L'Albania impone un anno di blocco totale a TikTok per proteggere i giovani da violenza e problemi di salute mentale.
TikTok vietato in Albania: una decisione per proteggere i giovani
L'Albania impone un anno di blocco totale a TikTok per proteggere i giovani da violenza e problemi di salute mentale.

Il governo albanese ha deciso di imporre un blocco totale di TikTok per un anno, una misura che spicca per la sua unicità rispetto ai divieti parziali adottati in altri paesi. Questa decisione è stata presa per affrontare le crescenti preoccupazioni legate all’impatto della piattaforma sulla salute mentale degli adolescenti, un tema diventato particolarmente urgente dopo un tragico evento. Lo scorso 20 novembre, un 14enne di Tirana è stato ucciso da un coetaneo, in seguito a provocazioni e incitamenti avvenuti proprio sul social. Questo episodio ha scatenato un acceso dibattito sull’influenza dei social media nella diffusione della violenza giovanile.

Il primo ministro dell’Albania, Edi Rama, ha descritto TikTok come uno strumento che sta “prendendo in ostaggio” le nuove generazioni, evidenziando come stia trasformando la società in modo pericoloso. Nonostante le critiche da parte dell’opposizione e dei media internazionali, Rama ha difeso la misura, definendola necessaria per combattere la diffusione di “perversioni” e culture violente tra i giovani. TikTok, dal canto suo, ha contestato la correlazione diretta tra l’omicidio e l’uso della piattaforma, sottolineando l’assenza di prove concrete a sostegno di questa tesi.

La decisione albanese si distingue dai provvedimenti adottati in nazioni come Stati Uniti, Canada e Regno Unito, dove il divieto di TikTok è stato limitato ai dispositivi governativi. In Albania, invece, il blocco totale ha sollevato dubbi e critiche da parte di alcune forze politiche locali. Tra queste, il leader del Partito Democratico, Sali Berisha, e Arlind Qori del partito di sinistra Bashke, hanno espresso preoccupazione per l’impatto della misura sulle libertà digitali e sulle attività economiche, specialmente per i piccoli commercianti che utilizzano TikTok per promuovere i propri prodotti.

Nonostante le polemiche, la questione della salute mentale legata all’uso dei social media rimane al centro del dibattito. Un rapporto di Amnesty International ha messo in evidenza come l’algoritmo di TikTok possa amplificare contenuti depressivi e suicidi, aggravando i problemi psicologici tra i giovani. La piattaforma ha risposto annunciando investimenti per oltre due miliardi di euro in Europa, destinati a migliorare la sicurezza e la moderazione dei contenuti. Tuttavia, gli esperti avvertono che le soluzioni tecnologiche potrebbero non essere sufficienti a prevenire episodi di incitamento alla violenza, come quello accaduto a Tirana.

Il caso albanese solleva una questione cruciale: fino a che punto i governi dovrebbero intervenire per regolamentare i social media e proteggere i giovani? Con un numero crescente di paesi che adottano misure restrittive, il dibattito sul bilanciamento tra libertà digitale e sicurezza sociale è destinato a intensificarsi nei prossimi anni.

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