TIM lancia la sfida ad Enel Open Fiber anche nelle aree bianche, quelle considerate a fallimento di mercato, pur non intendendo più partecipare ai bandi pubblici di Infratel dove la Newco sembra avere un vantaggio importante. L’operatore, infatti, ha presentato la relazione finanziaria in cui evidenzia non solo di essere tornato in utile ma anche la volontà di anticipare il progetto banda larga di due anni ed in particolare modo quello relativo alla cablatura delle aree C e D grazie ad un nuovo partner finanziario.
Infatti, il Consiglio di Amministrazione di TIM ha approvato il progetto presentato dall’Amministratore Delegato Flavio Cattaneo per la creazione di una società dedicata esclusivamente allo sviluppo selettivo di nuove infrastrutture in fibra ottica in aree inserite nella classificazione dei cluster C e D (cosidette aree bianche o rurali) in base alle norme UE. Il progetto prevede, infatti, la costituzione di una società partecipata, la cui maggioranza sarà detenuta da un socio finanziario, che sarà scelto nei prossimi mesi e la cui procedura di individuazione è stata avviata. La realizzazione di questa partnership permetterà a TIM, tramite la nuova società, di raggiungere i propri obiettivi di copertura del Paese con Banda Ultralarga con quasi 2 anni di anticipo rispetto alla tempistica prevista dal piano triennale. Grazie a questa accelerazione nei Cluster C e D, l’obiettivo di copertura del 95% della popolazione italiana con connessioni UBB sarà già raggiunto alla fine del primo semestre del 2018 mentre nel 2019, termine dell’attuale piano, la copertura salirà al 99% anche con il contributo di tecnologie wireless.
Per realizzare questa infrastruttura la nuova società utilizzerà le migliori tecnologie disponibili sul mercato con architetture FTTC con connettività fino a 300 megabit/s. I comuni interessati dal progetto sono oltre 6 mila e saranno collegate oltre 7 milioni di abitazioni. La società offrirà a tutti gli operatori servizi di connessione wholesale, garantendo parità di trattamento.
TIM, dunque, fa davvero sul serio ed intende premere vistosamente sull’acceleratore per arrivare a cablare il paese con la banda ultralarga il più velocemente possibile. Trattasi anche di una chiaro segnale ad Enel Open Fiber che anche senza gli aiuti dei bandi di Infratel il suo investimento nello sviluppo di un’Italia digitale non si è fermato, anzi, è stato solamente accelerato.