L’inventore del World Wide Web Tim Berners-Lee ha svelato il piano d’azione globale per “aggiustare” e salvare il web da manipolazioni politiche, fake news, violazioni della privacy e altre forze che minacciano di trasformare il mondo in una “distopia digitale”. Si tratta del Contratto per il Web e chiama in causa governi, aziende e cittadini ad impegnarsi con azioni concrete per proteggere il Web dagli abusi e garantirne il beneficio per tutta l’umanità.
Il contratto, che è stato elaborato da 80 organizzazioni per più di un anno, delinea nove principi fondamentali per salvaguardare il web, tre ciascuno per governi, aziende e privati. Il documento è stato pubblicato dalla Web Foundation di Berners-Lee e ha il sostegno di oltre 150 organizzazioni tra cui Microsoft, Google e Facebook. Al momento della stesura di questo documento, né Amazon né Twitter avevano approvato i principi.
If we fail to defend the free and open web, we risk a digital dystopia of entrenched inequality and abuse of rights.
We must act now. Join me in backing the Contract for the Web — a global plan of action for the #WebWeWant. @webfoundationhttps://t.co/CeLuSzKtqB
— Tim Berners-Lee (@timberners_lee) November 25, 2019
Coloro che appoggiano il contratto devono dimostrare l’implementazione dei principi e il continuo lavoro a soluzioni ai problemi più gravi. Se non rispettano queste regole saranno rimossi. Ha detto in merito Tim Berners-Lee:
Se lasciamo il Web così com’è, molte cose andranno male. Potremmo finire con una distopia digitale se non cambiamo le cose: non abbiamo bisogno di un piano decennale per il web, dobbiamo cambiare il web adesso.
L’annuncio è arrivato dal fondatore tramite Twitter, che rimanda al sito ufficiale dove sono elencati i principi. Ai governi viene chiesto di assicurare che ognuno abbia la possibilità di connettersi alla rete, quindi un web sempre accessibile e il dovere di rispettare i diritti fondamentali della privacy. Per le aziende invece si chiedono prezzi accessibili per i servizi di connessione, lo sviluppo di tecnologie che valorizzino l’umanità e l’obbligo del rispetto della privacy. Infine ai cittadini: devono impegnarsi per rendere il web un posto migliore, costruire community sane e rispettare la civiltà del discorso pubblico, oltre a dover lottare per la libertà della rete.