Emergono i primi dettagli sull’incontro che, nella giornata di ieri, ha riunito alcuni dei principali esperti di tecnologia con la presidenza Donald Trump. Oggetto del meeting dell’American Technology Council, così come ribattezzato dalla stessa Casa Bianca, la valutazione di alcune strategie per ridurre i costi dell’amministrazione statunitense, incentivando al contempo l’industria a stelle e strisce. Fra i tanti partecipanti anche Tim Cook di Apple, il quale avrebbe suggerito di inserire il coding nei piani formativi della scuola dell’obbligo.
L’incontro, secondo quanto spiegato da Recode, è stato condotto dal genero di Trump, Jared Kushner. Tra i partecipanti, oltre al già citato Cook, anche Jeff Bezos di Amazon, Eric Schmidt di Google e Satya Natella della di Microsoft, nonché molti altri rappresentanti delle maggiori realtà IT statunitensi. Assente invece Elon Musk, così come annunciato qualche settimana fa: a seguito della decisione del Presidente di abbandonare gli accordi di Parigi sulla salvaguardia del clima, il CEO di Tesla ha interrotto ogni relazione con l’amministrazione USA.
Così come già anticipato, Cook pare abbia suggerito di inserire corsi di programmazione all’interno dei piani formativi per la scuola dell’obbligo. Un consiglio che non stupisce, considerando come Apple sia ormai impegnata da qualche anno nel rendere il coding accessibile ai più. Alla WWDC 2017 sono stati omaggiati alcuni sviluppatori giovanissimi, dei veri e propri bambini prodigio, mentre da tempo la società offre Swift Playgrounds, un’applicazione per iPad pensata per imparare il linguaggio Swift in modo semplice e divertente. Ancora, di recente è stato reso disponibile su iBooks un manuale adatto anche ai neofiti.
I rapporti tra Trump e Apple non sembrano essere distesi, considerato come il CEO abbia criticato alcune delle recenti decisioni del Presidente, tra cui il ban sull’immigrazione da alcune nazioni a maggioranza musulmana, i tentativi di eliminare le conquiste raggiunte sui diritti LGBT e il già citato forfait sull’accordo di Parigi. In una lettera ai dipendenti di qualche tempo fa, tuttavia, Cook ha spiegato come non abbia intenzione di boicottare la Casa Bianca, bensì di tentare di portare il proprio contributo dall’interno, sui temi che sono cari all’azienda e alla società nel suo complesso.