Tim Cook ed Eddy Cue esposti al coronavirus?

Tim Cook ed Eddy Cue potrebbero essere stati esposti al rischio coronavirus: avrebbero partecipato a una festa in compagnia di una persona positiva.
Tim Cook ed Eddy Cue esposti al coronavirus?
Tim Cook ed Eddy Cue potrebbero essere stati esposti al rischio coronavirus: avrebbero partecipato a una festa in compagnia di una persona positiva.

Tim Cook ed Eddy Cue potrebbero essere stati esposti al rischio coronavirus. È quanto sostiene AppleInsider, nel sottolineare come i due dirigenti Apple si siano di recente recati a una festa di compleanno organizzata da Lucian Grainge, CEO di Universal Music. L’uomo ha ricevuto di recente esito positivo al tampone.

Il party si sarebbe tenuto circa 16 giorni fa, di conseguenza sia Eddy Cue che Tim Cook potrebbero non aver contratto l’infezione, considerando come il tempo di incubazione sia di 14 giorni, con una media di 5-7 per l’apparizione dei sintomi. Per sicurezza, tuttavia, le autorità statunitensi consigliano 21 giorni come esito definitivo per la stessa incubazione. Al momento non è dato sapere se i dirigenti di Cupertino si siano a loro volta sottoposti al tampone.

Il party in questione si sarebbe tenuto al La Quinta’s Madison Club, di recente chiuso in via precauzionale dato il riscontro di positività su uno dei partecipanti. Lo staff pare sia stato posto in isolamento, ma non è dato sapere se siano stati eseguiti dei tamponi estesi su tutti i dipendenti e i partecipanti alla festa.

Tim Cook ed Eddy Cue non hanno parlato pubblicamente della vicenda: non sono stati rilasciati comunicati ufficiali né comunicazioni più informali sui social. Nel frattempo, AppleInsider rende noto come Lucian Grainge si trovi in cura presso l’UCLA Medical Center di Los Angeles, sebbene non siano emerse sulla stampa dettagli sulle precise condizioni di salute.

A oggi non giungono indiscrezioni dalle parti di Apple Park su un possibile contagio di Eddy Cue e di Tim Cook: l’ultimo messaggio del CEO della mela morsicata su Twitter risale al 14 marzo e non vi sono riferimenti espliciti alla sua salute. Tuttavia, proprio per la questione dei giorni d’incubazione, gli esperti ritengono che un possibile sviluppo di sintomi tardivi risulti abbastanza remoto.

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