Il CEO di Apple Tim Cook ha appena partecipato alla D11 Conference, la conferenza annuale organizzata da All Things Digital, in occasione della quale ha diramato qualche informazione relativa ai prodotti Apple già commercializzati (come gli iPhone e la Apple TV) e quelli su cui si sta interessando, come quelli indossabili. Qualche parola è stata anche spesa per iOS 7, che sarà più aperto alle personalizzazioni create dalle terze parti.
Apple prevede di aprire maggiormente iOS 7 agli sviluppatori: porrà loro dei limiti nel tentativo di non compromettere l’esperienza utente offerta dal proprio sistema operativo mobile, ma comunque lo renderà più personalizzabile di quanto fatto con le precedenti release. «Riguardo il tema generale delle API, penso che vedrete aprirci di più in futuro, ma non nella misura in cui metteremmo il cliente a rischio di avere una brutta esperienza. […] Pensiamo che il cliente paga anche perché facciamo delle precise scelte per suo conto. Ho visto alcune di queste schermate di impostazione, e non credo che sia questo che i consumatori vogliono. Qualcuno però lo vuole, e sì, ci vedrete aprire di più», ha spiegato il CEO di Cupertino.
Ciò rappresenterà un notevole passo in avanti per una società che ha da sempre la reputazione di essere “chiusa”. Attualmente infatti è difficile immaginare che Apple prenda una posizione “aperta” negli elementi del proprio sistema operativo, ma a quanto pare con iOS 7 qualcosa cambierà.
Se nei piani di Apple c’è la volontà di una maggiore apertura alle terze parti, non si vedrà nulla sul fronte Facebook Home, ovvero il software creato dal team di Mark Zuckerberg per i dispositivi Android che ha portato anche le cosiddette ChatHeads. Tim Cook ha spiegato che le ChatHeads sono state, a suo parere, «una scelta non ideale» e pertanto appare al momento davvero difficile che giungano anche su iPhone, iPad e iPod Touch. Infine, il CEO di Apple ha specificato di non esser contrario al porting delle app iOS su Android, solo che al momento ciò non ha alcun senso né convenienza.