Tim Cook non vede l’ora che i suoi utenti inizino a parlare. No: Cupertino non è in trepidante attesa di un nuovo feedback da parte dei suoi ammiratori, così come tantomeno è desiderosa di ricevere rivelazioni e confessioni private. Il CEO del gruppo californiano è semplicemente entusiasta della messaggistica vocale che verrà inserita in iMessage con iOS 8, una feature che considera una rivoluzione per l’intera industria. E sarà stata forse la soddisfazione in corpo, ma pare che il leader di Apple si sia lasciato sfuggire qualche dettaglio sul futuro iWatch.
A svelare l’entusiasmo di Tim Cook è Steve Milunovich, analista dell’universo Apple per UBS, il quale avrebbe di recente incontrato il CEO per poi diramare una nota agli investitori. Da questa rara occasione d’interazione, sarebbe parsa evidente la gioia di Cook nell’illustrare le qualità della messaggistica inclusa in iOS 8, in particolare grazie a nuove tecnologie per la comunicazione vocale. Chi avrà seguito la WWDC nel mese di giugno, infatti, saprà già come la Mela abbia introdotto la possibilità di inoltrare brevi messaggi registrati fra i contatti, affidabili perché conservati su server iCloud e facili da ascoltare tanto quanto portare un iPhone all’orecchio.
Stando a quanto riportato, Cook avrebbe spiegato come l’ispirazione per i messaggi vocali sia arrivata da un recente viaggio in Cina, dove l’iCEO ha avuto modo di accorgersi dell’incredibile prevalenza delle telefonate rispetto alle comunicazioni di testo. Una feature che in realtà i competitor – si pensi a WhatsApp – da anni offrono, ma evidentemente la folgorazione sulla via di Damasco è stata un po’ tardiva per l’amministratore delegato.
Non però tutto, poiché pare che Cook sia lasciato sfuggire – almeno indirettamente – alcune indiscrezioni su iWatch. Sebbene non sia stato ufficialmente specificato, il CEO avrebbe fatto riferimento alla possibilità di inserire i messaggi vocali sugli orologi intelligenti, senza così aver bisogno di tastiere né di dover estrarre un melafonino dalla tasca. Sebbene rimanga un device probabile tutt’altro che confermato, non resta che trovar risposta a una domanda non da poco: in un futuro davvero imminente non faremo altro che parlare a smartphone e altri prodotti wearable, magari legati al polso?