Sono già passati quattro anni dalla scomparsa di Steve Jobs: era il 5 ottobre del 2011, pochi giorni dopo il lancio di iPhone 4S, quando il co-fondatore di Apple si spense a seguito di gravi problemi di salute. In occasione dell’anniversario per questo triste evento, Tim Cook ha voluto ricordare il collega e amico con una lettera ai dipendenti, dove descrive Jobs come una “persona brillante”, pronto a lasciare un impatto indelebile sul mondo e sulle persone che l’hanno circondato per decenni in Apple.
La lettera, ripubblicata dal Telegraph, si caratterizza per un lungo e accorato intervento dell’attuale CEO di Apple, dove Cook non tradisce una certa nostalgia ed emozione nel ricordare il compianto Steve Jobs.
Oggi sono quattro anni da quando Steve se n’è andato. Quel giorno, il mondo ha perso un visionario. Noi in Apple abbiamo perso un leader, un mentore e molti hanno perso un caro amico. Steve era una persona brillante e le sue priorità molto semplici. Amava la sua famiglia più di tutto, ha amato Apple e ha amato le persone con cui ha lavorato da vicino e con cui ha raggiunto così tanto. Ogni anno dalla sua scomparsa, ho ricordato a tutti nella comunità Apple come condividiamo il privilegio e la responsabilità di continuare un lavoro che Steve ha amato così tanto.
Cook è da sempre molto legato alla figura di Jobs, non solo per il lavoro fianco a fianco negli ultimi decenni, ma anche per il rapporto confidenziale che si è venuto a creare fra i due. Ogni volta che ne ha l’occasione, come durante la recente intervista per Stephen Colbert, l’attuale CEO spiega quanto il co-fondatore dell’azienda sia stato fondamentale non solo per il successo di Apple, ma anche per cambiare l’universo dell’informatica, così come anche il mondo intero. Così prosegue la mail inviata ai dipendenti:
Quale è la sua eredità? La vedo attorno a noi: un incredibile team che racchiude lo spirito dell’innovazione e della creatività. I migliori prodotti sulla Terra, amati dai clienti e pronti ad arricchire centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Grandi traguardi nella tecnologia e nell’architettura. Esperienze di sorpresa e di delizia. Una compagnia che solo lui avrebbe potuto costruire. Una compagnia intensamente determinata a cambiare il mondo in meglio. E, naturalmente, la gioia che ha portato ai suoi cari. Mi ha raccontato spesso, nei suoi ultimi anni, di sperare di vivere abbastanza per vedere alcuni dei traguardi dei suoi figli. Sono stato nel suo ufficio con Laurene e sua figlia più piccola la scorsa estate. I messaggi e i disegni dei suoi bambini per il loro papà sono ancora sulla lavagna.