L’incontro tra Donald Trump e alcune delle figure più rappresentative dell’universo hi-tech statunitense, avvenuto la scorsa settimana presso la Trump Tower di New York, continua a generare grande curiosità e qualche polemica sui media a stelle e strisce. Fra i partecipanti anche Tim Cook, CEO di Apple, una presenza che ha suscitato molto interesse da parte dell’opinione pubblica, considerati anche i giudizi non sempre sereni sulla Mela rilasciati da Trump durante la campagna elettorale. In una nota inoltrata ai dipendenti, e resa pubblica da TechCrunch, il CEO ha voluto specificare le ragioni della sua partecipazione.
Stando alle indiscrezioni emerse sulla stampa, tra gli argomenti dibattuti durante il meeting con Donald Trump figurerebbero la crescita economica statunitense, la creazione di nuovi posti di lavoro e, quando possibile, il rimpatrio di attività produttive dall’estero. Nella nota resa pubblica di TechCrunch, Tim Cook spiega come l’incontro con Trump si sia reso necessario, poiché “non si possono cambiare le cose semplicemente urlando”. Il CEO sottolinea come, nonostante le differenze che in passato hanno caratterizzato il rapporto tra Apple e il neoeletto Presidente, sia necessario impegno e collaborazione per raggiungere ambiti traguardi.
I governi possono influire sulla nostra capacità di fare quel che facciamo. Vi possono influire in modi positivi e vi possono influire in modi non così positivi. Quel che facciamo è focalizzarci sulle politiche. Alcune delle nostre aree chiave sono la privacy, la sicurezza, l’educazione. La richiesta di diritti umani per tutti e l’espansione della definizione di diritti umani. Sono l’ambiente e la lotta al cambiamento climatico, un tema a cui provvediamo conducendo il nostro business grazie a energie al 100% rinnovabili. E, naturalmente, la creazione di posti di lavoro è un altro elemento chiave di quel che facciamo, offrendo opportunità non solo per le persone che lavorano direttamente con Apple, ma a un grande numero di individui appartenenti al nostro ecosistema. Siamo molto orgogliosi di aver creato 2 milioni di posti di lavoro, solo nella nostra nazione. La maggior parte di questi è rappresentata da sviluppatori di app. Diamo a tutti il potere di vendere il proprio lavoro al mondo, un’innovazione incredibile. […] Vi sono moltissime questioni e il modo con cui affrontarle è partecipare. Personalmente, non ho mai ritenuto che rimanere ai margini fosse una strategia di successo. Il modo con cui si può agire su queste questioni è rimanere all’interno dell’arena. Quindi, indipendente si tratti di questa nazione, l’Unione Europea, la Cina o il Sudamerica, noi partecipiamo. Partecipiamo quando siamo d’accordo e anche quando non lo siamo. Credo che questo sia davvero importante, perché non si cambiano le cose semplicemente urlando. Si cambiano le cose dimostrando a tutti come la propria strada sia la migliore.
Secondo quanto reso noto da MacRumors, dopo il meeting Tim Cook e Donald Trump sarebbero rimasti presso la Trump Tower, per discutere di ulteriori questioni non rese note ai media.