È tempo di una nuova contrapposizione tra Tim Cook e l’amministrazione statunitense rappresentata da Donald Trump. Il CEO di Apple ha infatti deciso di opporsi, tramite un messaggio condiviso sulla piattaforma Twitter, ai tentativi di modifica o di cancellazione del programma DACA voluto dalla precedente presidenza Obama. L’iniziativa permette ai figli di immigrati, giunti irregolarmente negli Stati Uniti, di rimanere sul territorio a stelle e strisce in caso di effettiva registrazione e regolarità nel pagamento delle tasse.
Sebbene al momento non giungano conferme dirette dalla Casa Bianca, negli ultimi giorni sono emersi alcuni report pronti a sottolineare la volontà di Trump di chiudere il programma DACA, un fatto che potrebbe portare all’espulsione dei figli di immigrati irregolari. Una simile opportunità ha allertato numerosi esperti di diritto negli USA, nonché i principali rappresentanti delle aziende high-tech, pronti a sottolineare come le seconde generazioni siano solitamente ben integrate, poiché cresciute all’interno del territorio sposando la cultura statunitense, nonché ampiamente inclini alla regolarizzazione. Chiamati “dreamers” nella recente tornata di opposizioni virtuali al Presidente, Tim Cook ha voluto esprimere il proprio disappunto, sottolineando come Apple già accolga 250 di questi lavoratori:
250 dei miei colleghi sono dei #Dreamers. Li supporto. Meritano il nostro rispetto e una soluzione radicata nei valori americani.
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Negli ultimi giorni, Cook ha firmato una lettera rivolta a Donald Trump, supportata anche da numerosi CEO della Silicon Valley e non solo. Nella missiva, viene sottolineata l’importanza dell’iniziativa DACA nonché come, a livello statistico, i figli degli immigrati irregolari siano generalmente molto produttivi, nonché del tutto puntuali nel pagamento delle loro tasse:
Tutti i destinatari DACA sono cresciuti in America, si sono registrati, hanno superato controlli estensivi sul loro background e hanno diligentemente contribuito alle nostre comunità con il pagamento delle tasse. Più del 97% sono a scuola o nella forza lavoro. Almeno il 72% delle prime 25 aziende della Fortune 500 vede destinatari DACA fra i loro impiegati. La nostra economica perderebbe 460.3 miliardi di dollari dal PIL nazionale e 24.6 miliardi di dollari dai contributi Social Security e Medicare.
Al momento, la Casa Bianca non ha risposto alla missiva, né ha confermato eventuali passi indietro sull’eliminazione del DACA.