Amos Genish, Amministratore Delegato di TIM, di recente ha affermato che la rete dell’operatore non si tocca e che non sarà scorporata come qualche esponente della finanza e della politica ipotizzava e che nemmeno si arriverà ad una fusione con Enel Open Fiber. Tuttavia, Amos Genish non intende chiudere la porta in faccia ad Enel Open Fiber e, per la prima volta da quando è partita questa “contesa” tra i due soggetti, TIM ha aperto un piccolo spiraglio per una possibile futura collaborazione commerciale tra le due società.
Collaborazione, però, che sarebbe limitata alle aree bianche del Paese, quelle a “fallimento di mercato”, dove TIM è già presente con le sue infrastrutture, e dove dipenderà da Enel Open Fiber decidere se avrà un senso per loro operare. Per quanto riguarda il resto del Paese, TIM correrà da sola in quanto Amos Genish sottolinea che l’Italia è abbastanza grande per poter sopportare due aziende concorrenti sul mercato della fibra ottica. Trattasi di un’importante apertura che potrebbe cambiare gli scenari dello sviluppo della fibra ottica in Italia.
Tuttavia, se TIM ha aperto uno spiraglio, Enel Open Fiber sembra non essere interessata ad un’eventuale collaborazione. Franco Bassanini, presidente di Enel Open Fiber, ha risposto che un’ipotesi di collaborazione tra le due aziende non è mai stata discussa in alcun modo. Inoltre, lo stesso Bassanini non ha avuto parole positive sull’attuale business di TIM evidenziando, dal suo punto di vista, le molte difficoltà che l’operatore starebbe vivendo nello sviluppo della fibra ottica in Italia.
Dichiarazioni che non hanno fatto piacere a Amos Genish che si è detto molto dispiaciuto del fatto che Enel Open Fiber commenti il business degli altri e non voglia aprire ad un possibile dialogo costruttivo.
La sensazione è che il braccio di ferro tra le due società continuerà ancora a lungo a meno che non si trovi una qualche forma di intesa che possa portare anche ad un’accelerazione dello sviluppo della fibra ottica in Italia a tutto vantaggio dei cittadini.