In Italia si discute, ancora, di digital divide e solo di recente si sta assistendo ad un forte impulso per portare la fibra ottica a tutta la popolazione per offrire a tutti un accesso ad banda ultralarga. Eppure, nonostante l’Italia debba recuperare terreno nel settore del digitale, soprattutto nei confronti degli altri paesi europei, non tutti si ricordano che fu proprio l’Italia a sperimentare il primo collegamento in fibra ottica.
Il primato fu di SIP che, giusto 40 anni fa, posò a Torino il primo cavo in fibra ottica tra le centrali telefoniche urbane Stampalia e Lucento. Il collegamento fu effettuato nell’ambito di un esperimento coordinato da CSELT (Centro Studi e Laboratori Telecomunicazioni), la Società dell’allora SIP dedicata alla ricerca e sviluppo, oggi conosciuta come TIM Open Lab. L’allora primato mondiale servì per sperimentare con successo diversi sistemi di trasmissione digitale. Da quello storico giorno molto tempo è passato e Torino è sempre la capitale dell’innovazione per la SIP del 2017, cioè per TIM.
La capitale piemontese, infatti, continua ad essere il luogo scelto dalla società di telecomunicazioni per sperimentare le ultime tecnologie. Proprio a Torino, TIM sperimenterà la sua futura rete 5G che punta a rivoluzionare il mondo della connettività mobile.
E TIM, nel frattempo, continua con i suoi investimenti per portare la fibra ottica nel paese ed offrire la banda ultralarga a tutti gli italiani.
Questi importanti investimenti sulla fibra ottica si traducono nel 71% di copertura con oltre 17 milioni di abitazioni in circa 2.100 comuni. L’operatore, nel triennio 2017-2019, investirà circa 11 miliardi di euro in Italia, di cui 5 dedicati esclusivamente allo sviluppo della banda ultralarga fissa e mobile.