Non si placano le polemiche delle rimodulazioni peggiorative applicate in queste settimane da TIM, Vodafone e Wind ai loro clienti su alcune offerte che a suo tempo erano state pubblicizzate come tariffe con canone bloccato per sempre. L’Antitrust è infatti intervento riconoscendo la pratica commerciale scorretta da parte dei tre operatori, rilevando, come sottolineato nel bollettino del 10 marzo 2014, che gli operatori hanno utilizzato troppo agevolmente ed ingannevolmente termini come “per sempre” ed “illimitato” nei loro spot.
Non è stata però comminata nessuna multa, questo perché l’Autority ha voluto accettare gli impegni di TIM, Vodafone e Wind nel voler sanare le loro posizioni con provvedimenti ad hoc. Tuttavia, questo non sembra bastare alle associazioni dei consumatori che chiedono un ulteriore passo e cioè un risarcimento ai clienti vittime incolpevoli delle rimodulazioni unilaterali degli operatori di telefonia, sopratutto adesso, dopo che l’Antitrust ha effettivamente rilevato precise inadempienze. Scrive proprio al riguardo Pietro Giordano, presidente di Adiconsum:
L’Antitrust, giustamente, è intervenuta accettando gli impegni degli operatori telefonici. Ma ciò non basta: è necessario, arrivati a questo punto, che le aziende telefoniche provvedano a risarcire i consumatori danneggiati dalle variazioni unilaterali dei contratti e a rimettere le cose al loro posto, soprattutto in ragione delle inadempienze rilevate dall’Antitrust. Adiconsum chiede che le compagnie telefoniche provvedano almeno a trasformare i vecchi contratti, questa volta in positivo, offrendo, a parità di costi, servizi quantomeno simili, se non, possibilmente, più moderni.
La vicenda non si chiude certamente qui in quanto Adiconsum chiede l’intervento urgente dell’AGCOM che sino ad oggi non ha espresso nessuna posizione in merito.
In tal senso chiediamo l’intervento dell’Agcom, stranamente rimasta in silenzio sulla vicenda, e abbiamo scritto ai tre operatori telefonici coinvolti affinché la ferita inferta a migliaia di consumatori possa venire sanata. Laddove ciò non dovesse accadere, Adiconsum si riserva l’avvio di una possibile azione risarcitoria collettiva (class action).
Una posizione dura quella di Adiconsum che però trova facile sostegno da ADUC che tramite un cominciato stampa ha pesantemente criticato TIM, Vodafone, Wind e lo stesso Antitrust per la posizione presa.