Lo spezzatino Tiscali inizia a prender forma. Trattasi di una mossa lungamente attesa, da tempo soppesata e passata al vaglio del mercato, ma domanda ed offerta hanno finora faticato a trovarsi mentre il peso dell’economia gravava ogni giorno di più sulle trattative in atto. Il recente cambio di CEO aveva lasciato presagire che qualcosa potesse muoversi. E qualcosa, ora, si è in effetti smosso: partendo dalla Tiscali International Network.
Così MilanoFinanza: «Tiscali si è accordata per cedere le attività detenute dalla controllata Tiscali International Network a Bs Private Equity per un enterprise value complessivo di circa 47 milioni di euro, inclusivo di un potenziale earn-out di 7 milioni. Il closing dell’operazione è condizionato alla firma del contratto e all’approvazione da parte delle autorità competenti». TiNet non subirà alcun contraccolpo operativo e continuerà a rimanere fornitore dei servizi IP per Tiscali. Cambia, invece, il quadro aziendale.
«Nel 2008 la divisione TiNet ha registrato un fatturato di oltre 35 milioni di euro (+25% circa sul precedente esercizio, a perimetro invariato) e un Ebitda di quasi 10 milioni (pari a un margine del 28% sul giro d’affari)». La borsa ha immediatamente brindato alla notizia ed in giornata Tiscali prende il largo con un balzo di oltre 6 punti percentuali verso quota 0.4 euro. «Una boccata d’ossigeno», così è definita l’operazione. Ma è anche una iniezione di ottimismo: gli analisti si attendono infatti che il gruppo riesca a concludere proficuamente anche altre cessioni ben più sostanziose, con riferimento specifico agli asset inglesi del gruppo, cosa che sposterebbe il prezzo obiettivo delle azioni a 1 euro.
Al gruppo Tiscali è da tempo affiancato il nome BSkyB del magnate australiano Rupert Murdoch. La trattativa però si dilunga ormai da mesi, rendendo il quadro sempre più intricato a causa della caduta del valore complessivo dell’asset e dell’alta richiesta della casa madre. Il tutto si è sviluppato sulle montagne russe della borsa, con Tiscali in preda ad una incontrollata volatilità per lungo tempo. La mossa odierna sembra dare una scossa all’ambiente, dimostrando che lo spezzatino Tiscali si può fare. E che la somma delle singole parti può essere maggiore del valore organico attuale del gruppo.