Secondo quanto dichiarato dall’amministratore delegato Tiscali, Tommaso Pompei, la società sarda sarebbe interessata a entrare nel mercato dei gestori mobili virtuali.
Lo si apprende da un’intervista che Tommaso Pompei ha rilasciato a “Il Sole 24 Ore Radiocor”, dove spiega: “Dopo Internet, la voce e i servizi multimediali quali l’IpTv, l’ampliamento dell’offerta, viceversa, vede, in prospettiva, la presenza di Tiscali anche nella telefonia mobile”.
Il modello proposto da Tiscali è full mobile network operator, ovvero ristabilire la necessaria parità tra operatori fissi e operatori mobili, mentre i modelli proposti da Tim-Coop, Vodafone-Poste e Bt Italia-Vodafone sono “enhanced service provider”, semplici accordi commerciali per l’utilizzo di rete altrui.
La politica applicata di recente da Tiscali ha puntato al rafforzamento sul territorio in Italia e Gran Bretagna e alla dismissione delle unità operative in Olanda, Germania e, tra poco, anche nella Repubblica Ceca.
L’amministratore Delegato Pompei vede di buon occhio lo scorporo della rete Telecom (vista con apprensione da altri) perché capace di rompere realmente il monopolio Telecom e ristabilire una reale concorrenza anche sul piano delle nuove infrastrutture in costruzione.
L’azienda Sarda punta a incrementare ulteriormente le sue quote di mercato, anche nel mercato mobile, e lo fa con l’approvazione di un positivo bilancio 2006 (ecco alcuni dati):
- Aumento dei ricavi: 678,5 milioni di Euro, +28% su base annua
- incremento degli abbonati ADSL in accesso diretto: incremento di 618 mila clienti nell’esercizio 2006 e 584 mila utenti in accesso diretto (ULL)
- aumento della redditività: +44% su base annua