Tiscali SpA, Web company italiana, che ha deciso di mettersi in vendita, è stata sospesa dalle negoziazioni alla Borsa di Milano, dopo essere arrivata a perdere fino al 14 per cento del suo già basso valore.
Il prezzo della quotazione di Tiscali è sceso, nella giornata di Giovedì, fino 35 centesimi di euro ad azione, da 72 centesimi di euro di inizio anno, il livello più basso raggiunto dall’inizio della sua offerta pubblica avvenuta nell’ottobre del 1999. Il titolo, il giorno prima, aveva già lasciato sul terreno il 9 per cento, facendo così scendere il valore di capitalizzazione del gruppo di 267 milioni di euro (349 milioni di dollari). Le azioni hanno perso il 38% dall’inizio dell’anno, facendo così segnare la seconda peggiore performance dell’Indice Mibtel di Milano.
L’azienda di Cagliari ha dichiarato che il target del taglio della spesa per l’Italia è di circa 40 milioni di euro e che a breve verrà comunicato al mercato il piano per le attività che è stato messo a punto. Tiscali ha detto di aver preso in considerazione anche il taglio di 250 dipendenti e che la nuova strategia aziendale prevede misure volte ad incrementare la redditività in Italia, tramite un piano di ottimizzazione dei costi e delle risorse.
Tiscali ha inoltre affermato che i negoziati per la vendita delle sue imprese del Regno Unito sono “ancora in corso.”
Mauro Baragiola, analista di Citigroup Inc, in una nota ha scritto:
“Anche se i negoziati per la cessione sono in corso da mesi, il valore potenziale dei beni in euro nel Regno Unito ha subito una flessione drammatica”.
La stima dell’analista sulle quotazioni dell’Internet provider scendono così a 15 centesimi di euro dalla precedente di 1,25 euro.