Presentata ieri ufficialmente TivùSat, la piattaforma digitale satellitare gratuita appartenente alla società Tivù SRL, un consorzio formato dai tre più grandi player della televisione nazionale, ovvero Rai, Mediaset e Telecom Italia Media.
Avevamo parlato in passato di TivùSat e a dire il vero alla conferenza di ieri poco altro è stato aggiunto a ciò che gli addetti ai lavori o chi conosce l’ambiente sapevano benissimo. Tuttavia un riassunto su ciò che rappresenterà TivùSat e su cosa sarà necessario per riceverla è opportuno.
La nuova offerta satellitare servirà principalmente per integrare il DTT nel processo di digitalizzazione del Paese, perché com’è noto infatti, una certa percentuale del territorio è tecnicamente impossibile da coprire per via terrestre per ragioni orografiche, zone che pertanto resterebbero “scoperte” anche dopo lo switch-off, ragion per cui si è pensato all’ausilio del satellite, capace di coprire vastissime aree di territorio in maniera pressoché completa.
TivùSat “replicherà” pertanto l’offerta dei canali gratuiti del DTT tramite la tecnologia satellitare (con l’assenza di alcuni canali come i due Sportitalia e MTV, che hanno un’esclusiva sat con Sky), saranno quindi necessari un decoder apposito che verrà venduto “in bundle” con la smartcam di TivùSat, necessaria per decriptare il segnale in caso di trasmissioni per cui le nostre TV non possiedano i diritti per l’estero (vedi eventi come la Formula 1 o i film in prima visione che, data la copertura a livello continentale del satellite, la loro trasmissione avverrebbe in aree geografiche pe cui non si hanno i diritti).
Il decoder dovrebbe avere un costo orientativo di circa 100 euro e una volta comprato insieme alla smartcard inclusa, basterà attivare quest’ultima telefonicamente per poter vedere tutti i canali, senza più alcun esborso per abbonamenti o altri accessori.
Va comunque precisato che entro quest’anno o agli inizi del prossimo dovrebbero essere dsistribuite apposite CAM (Conditional Access Module) da inserire nei decoder cosiddetti Common Interface in maniera da rendere idonei questi ricevitori alla visione di TivùSat, senza quindi un ulteriore spesa per coloro i quali sono già in possesso di questi apparecchi.
TivùSat avvierà ufficialmente le trasmissioni il prossimo venerdì 31 e sarà distribuita tramite i satelliti della flotta Hotbird posizionati a 13 gradi est, ovvero lo stesso polo satellitare che già distribuisce i canali nazionali di Rai e Mediaset nonché l’offerta Sky.
Non poche sono state le polemiche attorno a questa piattaforma, c’è chi critica la scelta di creare una piattaforma satellitare che di fatto obbliga gli abbonati Sky ad aggiungere al decoder della pay TV anche quello di TivùSat se vogliono vedere via satellite i canali generalisti, c’è invece chi vede in questa mossa una “controffensiva” a Sky per il “predominio” sul satellite. Insomma ci sono diverse posizioni che, come sempre capita, non lasciano certo fuori le valutazioni puramente politiche.
Quale che sia il proprio punto di vista una cosa è certa: con questa nuova piattaforma da oggi, i cittadini che pagano il canone e non sono coperti per via terrestre potranno vedere integralmente i canali della Rai senza abbonarsi a nulla, a differenza di come capitato fino ad oggi, una cosa non da poco in un Paese civile e democratico.