Nella realtà il termine “condivisione” significa ripartizione dei benefici: online tale accezione parte anzitutto da una ripartizione dei costi, paradigma che startup come Together Price hanno trasformato in vero e proprio modello di business. Nell’era dello “sharing”, infatti, sembra paradossale dover considerare un account come una proprietà privata e per questo motivo sono nati innumerevoli servizi che consentono di mettere a fattor comune anche password e codici di accesso.
Sharing is the new buying
Together Price: il vantaggio di condividere
Grazie a Together Price, ad esempio, si possono condividere account Netflix, Xbox Live, Office 365 e altro ancora. Tutto ruota chiaramente attorno al concetto di fiducia, elemento che funge da collante all’interno del “sharing network” di interessi messo in modo dal servizio. L’obiettivo è fare incontrare gli utenti attorno al medesimo interesse: un donatore condivide il proprio bene con gli altri, ottenendo una condivisione dei costi. Così facendo è possibile abbattere i propri costi di accesso al servizio, rinunciando a parte del beneficio in favore di un minor peso sul proprio budget mensile.
Il meccanismo è completamente in mano a Together Price: la creazione dei gruppi, la gestione delle proposte, la spartizione dei costi, la certificazione degli utenti, la gestione dei pagamenti e altro ancora fanno parte del ricettacolo di dettagli che il gruppo controlla in favore della buona riuscita della condivisione. Il tentativo è insomma quello di blindare le singole situazioni affinché, una volta instauratasi la fiducia, il gruppo possa operare in condivisione di costi e benefici.
Together Price è il primo Sharing Network che consente di dividere le spese di prodotti e/o servizi per uso condiviso tra familiari, coinquilini e amici. La piattaforma si propone come il servizio di riferimento per le “condivisioni”, in grado di aiutarti a gestire con semplicità le comunicazioni e la raccolta delle quote mediante un unico canale.
Un esempio: scegliendo di abbonarsi a Netflix, un utente singolo deve sopportare un costo che arriva a superare i 10 euro mensili; condividendo l’account, la spesa si riduce di molto poiché va a spalmare la spesa su 3 o più persone (in base all’abbonamento prescelto). Tra i servizi oggi disponibili in condivisione è possibile trovare Sky Go Plus, Apple Music Family, Infinity, Spotify Family, Avast, Norton, AVG, Gogole Drive Unlimited. Ma non solo: biglietti del treno, biglietti per concerti e altro ancora rappresentano un’estensione “offline” di un servizio pensato anzitutto per fare della condivisione un’opportunità.
Ogni utente sul network è etichettato con un “livello di trust” basato sul numero e sul tipo di informazioni messe a disposizione. La verifica dell’identità aumenta del 10% la propria affidabilità, un cellulare certificato del 13%, le recensioni ottenute di valori dal 2 al 7%, eccetera. Maggiore è la propria affidabilità, maggiore è la possibilità che si venga accettati e che aumenti l’appetibilità delle proprie proposte al network. Una volta raggiunto il 100%, l’utente diventa “affidabile” ed ottiene l’apposito badge che lo contraddistingue rispetto agli altri. Mettendolo, pertanto, in posizione di forza rispetto alle offerte a disposizione.
Il gruppo ha avviato una campagna di fundraising finalizzata alla raccolta del capitale utile a far conoscere il servizio ed aumentare l’attuale base utenti composta da alcune migliaia di persone. Già inserita nel programma di accelerazione di Luiss Enlabs, Together Price conta di ampliare considerevolmente il proprio perimetro così da trasformare la propria proposta in un vero e proprio modello di risparmio a cui accedere. Abbattere i costi della proprietà per far leva sui vantaggi della condivisione: quello che è nato come un modello pensato per il mondo materiale, oggi è un modello che calza alla perfezione le dinamiche del mondo online, ove anche un singolo account può custodire sacche di valore monetizzabili grazie allo sharing.
Together Price: il servizio è legale?
La spiegazione è fornita dalla stessa Together Price e dipana ogni dubbio in merito:
Si, la condivisione è legale. Alcuni servizi/prodotti consentono la condivisione. Together Price fornisce un mezzo per organizzare le condivisioni in modo corretto rispettando i termini di uso dei servizi/prodotti che si vogliono condividere.
Condividere è dunque realmente un nuovo modo di acquistare: una nuova filosofia applicata alle dinamiche tradizionali del mercato, scardinando una volta di più il concetto di proprietà privata soprattutto laddove tale proprietà è intangibile. Condividere un account può essere cosa naturale se tale account nasce con caratteristiche tali da favorire questo tipo di apertura e di condivisione: nello stesso interesse delle aziende coinvolte, peraltro, poiché contribuisce all’estensione del parco utenti abilitato.