Il mercato dei navigatori satellitari stand-alone è ormai crollato, soprattutto in Europa, a causa della massiccia diffusione degli smartphone e al conseguente successo delle applicazioni di navigazione. TomTom ha pertanto deciso di optare per una strategia differente da quella attuata in passato: da ora in poi si concentrerà su servizi, app e automotive, mentre trascurerà molto i navigatori stand-alone.
L’azienda olandese sta infatti cercando di rispondere alla crisi delle vendite dei navigatori satellitari optando per una mossa che ricalca quella adottata dal concorrente Garmin. Le vendite europee dei navigatori nei primi tre mesi del 2014 sono passate da 2,4 milioni di unità a 2 milioni, e il fatturato di TomTom è passato non a caso dagli 1,67 miliardi di euro del 2008 ai 1,27 miliardi del 2011. Di contro, il successo delle app per smartphone è inarrestabile.
TomTom va pertanto a trasformarsi da produttore/venditore di dispositivi GPS stand-alone a provider di software e servizi di mapping. Apre a iPhone e ai BlackBerry, con tanto di app che forniscono informazioni sul traffico in tempo reale, e va a focalizzare il proprio business anche sui sistemi di navigazione integrati nelle automobili, non solo di fascia alta ma di fascia bassa. Spiega Harold Goddijn, l’amministratore delegato di TomTom, il perché di una scelta del genere:
Nel profondo del cuore siamo una società software. Questo non è mai cambiato. I produttori di auto si stanno realmente preparando per le auto connesse alla Rete, perché vogliono entrare in maggiore contatto con i loro clienti e ottenere informazioni sui loro comportamenti.