«È quello che si merita»: così Tony Fadell commenta il licenziamento di Scott Forstall dal direttivo Apple, con parole che poco spazio lasciano al dubbio. Ma chi è Fadell e perché le sue opinioni sono così importanti per il mondo targato Mela?
Tony Fadell è uno dei più chiacchierati dirigenti del 2012: sua è l’invenzione di Nest, il termostato intelligente che sta rivoluzionando il concetto di domotica e risparmio energetico, un gioiello tecnologico che già tantissimi competitor stanno cercando di imitare. Prima di giungere a una sua autonoma startup, però, Fadell ha fatto parte della dirigenza Apple. E con ruolo di tutto rilievo, perché è da tutti riconosciuto come il papà spirituale di iPod. La sua dipartita da Cupertino non si può dire non sia stata sofferta e tutt’oggi l’azienda tiene molto in considerazione le sue opinioni, non è un caso che Nest sia venduto esclusivamente negli Apple Store.
In un’intervista per BBC, l’ex dirigente Apple non ha avuto parole propriamente di supporto per il collega Scott Forstall, cacciato dalla Mela dopo il disastro di iOS 6 e il suo testardo rifiuto di assumersene le giuste responsabilità:
«Ha avuto quel che si merita. Credo che quel che è successo qualche settimana fa sia meritato, giustificato e lecito. Chi ha letto i resoconti, sa come vi siano stati festeggiamenti fra i dipendenti a seguito di questo evento. Credo che Apple sia un grande ambiente, ha ottimi prodotti e c’è gente straordinaria tra le fila della compagnia. Queste persone hanno ora la possibilità di procedere a passo sicuro per trasmettere l’eredità che Steve Jobs ha lasciato.»
Un’opinione, quella di Fadell, condivisa anche da altri insospettabili di Cupertino: sembra che Bob Mansfield abbia accettato di rinunciare al proprio prepensionamento solo a condizione di non ritrovarsi più Forstall tra i piedi. Perché, tuttavia, l’ex responsabile di iOS è così poco gradito da colleghi diretti e dipendenti? Pare che Forstall abbia un carattere a dir poco sui generis, poco accomodante e spesso estremamente dittatoriale.
Cocciuto e testardo, pare che Forstall non amasse troppo essere contraddetto: ne è dimostrazione il rifiuto di voler controfirmare la lettera di scuse all’utenza voluta da Tim Cook a rimedio degli errori delle Mappe di iOS 6. Per tutti questi anni, la sua permanenza in Apple è stata mediata da Steve Jobs: l’iCEO era riuscito a coglierne i tratti geniali mantenendone a bada, nel contempo, i bollenti spiriti. La scomparsa del co-fondatore di Apple, però, ha evidentemente rimescolato tutte le carte in gioco.