Rieccolo. Mitizzato quanto svuotato, icona quanto puro mezzo pubblicitario, riecco Napster. Tornerà il 9 Ottobre, ed il suo ritorno suscita sicuramente un certo clamore in quanto cade proprio al centro di quella battaglia iniziata, persa per primo e poi lasciata in eredità ai nuovi rampolli del file-sharing.
Napster ormai è solo un nome svuotato del proprio significato. Nel tempo è stato dapprima il suo stesso creatore, Shawn Fanning, oggi 22enne, a demistificarne il mito: al bando lo scambio di file coperti da copyright, Fanning si impegna oggi a produrre software per il controllo delle musiche archiviate, affinchè tramite un controllo incrociato con un database ufficiale sia possibile risalire ai file musicali non pagati e dunque illegali.
Il nome di Napster è stato rilevato da Roxio, casa produttrice di software per la masterizzazione quali il famoso Toast . Ora è proprio Roxio ad annunciare (in anticipo di qualche mese rispetto alle attese) il ritorno di Napster in rete.
Il nuovo Napster II verrà presentato a New York davanti a 200 giornalisti accreditati ed avrà una natura molto diversa da quella originaria: in pratica si tratterà di un prodotto parallelo all’iTunes di Apple, adibito dunque alla vendita di prodotti musicali e non certo allo scambio gratuito. Nel contempo la casa di software è schizzata immediatamente verso l’alto al Nasdaq con un +9.25% che inaugura nel migliore dei modi la nuova avventura.
Chris Gorog, CEO Roxio, promette un avvio spumeggiante con tanto di 500.000 tracce musicali a disposizione fin dall’esordio. Viene inoltre sottolineato un forte legame con l’imminente Windows XP Media Center Edition 2004, nelle intenzioni Microsoft cuore pulsante dell’intrattenimento home.