«Negli ultimi giorni GData ha rilevato un significativo incremento di file infetti nei servizi di file sharing peer-to-peer (P2P). Fin dall’inizio della scorsa settimana la percentuale di file infetti è quasi triplicata. Secondo le analisi condotte dai G Data Security Labs il malware riguarda perlopiù software warez, mappe per i più comuni navigatori satellitari, suonerie per telefoni cellulari, ma anche video e brani musicali». L’avviso GData giunge in seguito al monitoraggio delle reti torrent in un momento particolarmente delicato poiché da poche settimane la rete Pirate Bay è in grave difficoltà per motivi e legali ed aziendali.
Il report GData indica esplicitamente come il trend di diffusione dei malware sia in forte ascesa: «Negli ultimi giorni della scorsa settimana più di 2.400 casi di torrent infetti sono stati segnalati dai G Data Security Labs. Per avere un termine di paragone basti pensare che nel mese precedente il numero totale di file infetti individuati in tutti i servizi di file sharing era di 9.400. Se questo trend continuerà, in questo mese si potrebbe registrare un raddoppio delle infezioni». Nel momento in cui Pirate Bay ha iniziato a vivere la propria fase più problematica, gran parte del traffico si è spostato su reti parallele, ma in questa riorganizzazione l’industria del malware ha probabilmente tentato di lucrare quanto possibile spargendo ai quattro venti file pericolosi per la sicurezza degli utenti.
«I torrent sono ormai diventati il mezzo preferito per scambiarsi file all’interno della community online. I vantaggi sono evidenti: grazie a un sistema di distribuzione decentralizzato una grande quantità di dati può essere scambiata velocemente in tutto il globo. Oltre a questo l’offerta di software legale o warez è decisamente enorme. Il numero degli utenti giornalieri è di conseguenza molto alto, nell’ordine di parecchi milioni. Si capisce dunque perché i criminali online prediligano l’utilizzo di torrent per diffondere codici maligni e offrire, in modo analogo, malware pronto all’uso». Pratica, però, ad oggi sconsigliabile: «Di fronte a una situazione del genere possiamo solo mettere in guardia gli utenti di Internet dall’utilizzare servizi peer-to-peer e download di torrent. Oltre ad ogni possibile problema di copyright legato al download di warez, è aumentato il rischio che ciò che viene scaricato sia infettato con malware».
Il sito maggiormente problematico è Torrent.to, seguito a ruota da Torrentreactor.net. Il leader Pirate Bay, prima egemone totale nel mondo del P2P via torrent, oggi è nelle retrovie in attesa che la Global Gaming Factory X possa rilevarne il nome per trasformare dichiaratamente il tutto in un sistema legale di distribuzione dei contenuti.