Circa due mesi fa, la casa automobilistica giapponese aveva annunciato Toyota Connected, una nuova società che svilupperà soluzioni per la mobilità connessa, in collaborazione con Microsoft. Grazie alle tecnologie cloud dell’azienda di Redmond sarà possibile offrire servizi predittivi che consentiranno di “umanizzare” l’esperienza di guida. Zack Hicks, CEO di Toyota Connected, ha spiegato quali informazioni verranno utilizzate per realizzare le sue auto connesse.
Le smart car di Toyota saranno in grado di parlare con altri veicoli per condividere dati sul traffico e sulle condizioni delle strade, sfruttando i numerosi sensori presenti all’esterno, come le videocamere. Se il guidatore darà il suo consenso, le automobili raccoglieranno numerose informazioni personali, tra cui i gusti musicali e i luoghi più frequentati. Quando l’utente entra nell’abitacolo verrà quindi avviata la riproduzione dei brani preferiti e inserita la destinazione più probabile nel navigatore.
La tecnologia di Toyota sarà anche predittiva. Se, ad esempio, il guidatore è un tifoso di calcio, è prevista una partita e la destinazione è lo stadio, il computer di bordo suggerirà automaticamente il percorso migliore. Ma come è possibile prevedere le intenzioni dell’utente? Leggendo i post condivisi sui social network. Se la pagina Facebook è pubblica, Toyota può accedere al profilo e scoprire che il guidatore è un fan di una determinata squadra. Ovviamente tutto ciò avverrà nel pieno rispetto delle leggi sulla privacy.
L’obiettivo di Toyota è liberare i guidatori dalla “tirannia della tecnologia“. In pratica non sarà più necessario usare smartphone, interfacce touch e applicazioni. Le future smart car del produttore giapponese offriranno diversi servizi personalizzati, come un concierge digitale.