C’è fermento attorno all’ACTA. Il documento, dopo lunghi mesi di trattative segrete e di pubbliche pressioni per la trasparenza, sta per divenire cosa pubblica e, con forte frattura rispetto al passato, mette il diritto pubblico nelle mani di tutti invece che confinarlo alle sale delle riunioni tra le istituzioni nazionali. Presso la Electronic Frontier Foundation c’è forte fermento e già si promette una analisi immediata del testo appena sarà disponibile.
L’annuncio di pubblicazione del documento relativo ai negoziati Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA – Accordo Commerciale Anti-Contraffazione) giunge dall’ufficio della US Trade Representative in seguito all’ultimo incontro di Wellington, Nuova Zelanda: «L’ottavo round di negoziati sull’ACTA si sono tenuti a Wellington fra il 12 ed il 16 Aprile 2010 […]. I partecipanti ai negoziati includono Australia, Canada, Unione Europea, Giappone, Korea, Messico, Marocco, Nuova Zelanda, Singapore, Svizzera e Stati Uniti. I partecipanti hanno avuto una costruttiva ed intensa discussione. Hanno apportato la conoscenza dei rispettivi regimi nazionali ed il modo in cui lavorano nella pratica. Basandosi su queste conoscenze, sono stati compiuti buoni progressi nel rendere più sottili le differenze esistenti». E l’annuncio esplicita chiaramente come anche nell’ambiente digitale l’ACTA abbia compiuto passi avanti, sebbene ad ora non sia dato nulla a sapersi di più rispetto al passato.
Ma la cosa più importante è il prossimo passo, poichè può rappresentare la svolta: tra 24 ore il documento sarà pubblico in risposta ad una necessità che le nazioni coinvolte dal negoziato hanno avvertito come logico sviluppo di una maturità ormai propria del trattato. L’accordo è stato quindi unanime: il documento sia pubblico, e sia pubblicato in data 21 Aprile.
L’ACTA è un primo importante tentativo di accordo transnazionale che renda il mercato globale un ambiente unico governato da linee guida semplici e condivise. Tali linee debbono rispettare le autonomie nazionali, difendendo pertanto i diritti fondamentali degli utenti e le differenze esistenti tra le varie realtà. Il gruppo delle nazioni partecipanti ha intenzione di giungere ad una bozza finale e definitiva già entro l’anno. Ad oggi l’unica cosa che non verrà resa nota è la posizione dei singoli paesi in merito alle singole materie. La pressione delle associazioni e della Commissione Europea ha però reso possibile la pubblicazione, il che significa moltiplicare la platea delle audizioni attorno alla bozza odierna con la formazione di un forum internazionale che valuti quello che è ad ogni effetto un regolamento che andrà ad incidere sull’intera popolazione delle nazioni aderenti.
Il prossimo incontro per le trattative inerenti l’ACTA è previsto in Svizzera nel prossimo mese di Giugno. Ma sarà una nona riunione ben differente rispetto alle precedenti otto: l’ACTA che arriverà in Svizzera, infatti, sarà nel frattempo passata sotto gli occhi del pubblico e la prossima riunione si trasforma dunque inevitabilmente in una fondamentale verifica per quanto redatto negli incontri precedenti.