A distanza di poche ore dall’annuncio della ristrutturazione societaria in atto in casa Advanced Micro Device, Intel ancora non ha restituito al mercato una posizione univoca su quanto sta operando la controparte. La cosa certa è che Intel dovrà prendere atto quanto prima di quanto sta succedendo, perchè è chiaro l’intento AMD di volersi ripresentare con forza sul mercato. Al momento però Intel non reagisce e l’attenzione rimane focalizzata su AMD e sulle conseguenze che lo spin off potrebbe comportare nei rapporti tra le due aziende.
Nella fattispecie nell’occhio del ciclone vi sarebbe un accordo (specificatamente un Patent Cross License Agreement) che fin dagli anni ’70 regola i rapporti tra i due gruppi in materia di brevetti e royalties. Il duopolio che ha fatto la storia dei chip si basa su questo assunto di base, ma lo spin off attuale potrebbe teoricamente mettere in discussione gli elementi fondamentali di tale accordo. Intel non si pronuncia con accuse esplicite, ma si riserva di indagare per capire in che misura l’entrata dell’Advanced Technology Investment Company (ATIC) possa minare gli accordi pregressi.
AMD non si è a quanto pare preoccupata più di tanto per tale evenienza, evitando accuratamente di informare la controparte della ristrutturazione in atto. Le carte sono ora allo studio dei legali, ma in questa storia sembra maturare una via d’uscita alquanto lineare. Intel, infatti, potrebbe usare l’arma dei brevetti per imporre ad AMD una moratoria sulla causa antitrust ancora pendente. Tra le parti potrebbe dunque scaturirne una piccola guerra fredda, situazione che però entrambe le fazioni potrebbero presto aggirare con una stretta di mano che sancirebbe un rafforzamento delle posizioni ed un ritorno alle antiche battaglie di mercato senza strascichi giudiziari.
A livello societario appare chiaro come AMD sia una nuova azienda tirata a lustro. C’è chi l’ha definita come la stessa vecchia AMD, ma uscita da una terapia di relax e massaggi. Da parte di Intel v’è al momento la presa di coscienza del fatto che il quadro concorrenziale cambia, e parecchio, il che rimette al mercato il giudizio ultimo non tanto sul riassetto, quanto sulle conseguenze tecniche e progettuali che il tutto riverserà sui prossimi prodotti delel controparti.