La maggior parte dei siti web traccia gli utenti, non è una novità, spesso per scopi pubblicitari o di analisi. Una recente ricerca condotta da NordVPN definisce un quadro piuttosto chiaro di quanto accade al mondo, in cui alcuni Paesi fanno uso più di altri di web tracker, mostrando pochissimo rispetto per la privacy degli utenti. In questa classifica fa capolino anche l’Italia, che si trova in decima posizione su 25 Stati analizzati.
I ricercatori di NordVPN, nel condurre la ricerca, hanno preso in esame i primi 100 siti per ogni Paese, raccolti dalla società di analisi web specializzata in prestazioni e traffico SimilarWeb. Questi siti web sono stati quindi visitati attivando tre tracker blocker, accettando i cookie di tracciamento ove possibile. Infine, hanno confrontato il numero di tracker rilevati per determinare quanto fosse effettivamente frequente il tracciamento.
Hong Kong è il Paese con il maggior numero di tracker
La ricerca ha fotografato una situazione nemmeno troppo sorprendente. Hong Kong è il Paese con il maggior numero di tracker per sito web, con una media di ben 45,4 tracker per la raccolta di informazioni. Singapore è al secondo posto, con una media di 33,5. Più di dieci in meno. Medaglia di bronzo per gli Stati Uniti, che presentano invece 23 tracker in media per sito web.
Se la cavano meglio il Nord e il Centro Europa che – confrontati ai loro “colleghi” oltreoceano – dimostrano una maggior tutela della privacy digitale. In fondo alla classifica, con soli 11,4 tracker per sito web, c’è l’Austria. Paesi scandinavi come Svezia, Danimarca, Norvegia e Finlandia oscillano tra gli 11,7 e i 12,6. E l’Italia? Il Bel Paese è al decimo posto, con una media di 15,9 tracker. Meglio di Francia (17,6), Spagna (18,2) e Gran Bretagna (18,3), ma peggio di Germania (15,8), Belgio (13,2) e Olanda (13,1).
I social media sono i siti web che tracciano maggiormente gli utenti, con una media di 28 tracker (pur essendo “deviata” da Paesi come Hong Kong e Singapore in cui il tracciamento è ampiamente diffuso). Seguono i siti web di notizie, tecnologia, shopping, streaming, salute, servizi, finanza, istruzione, governo e portali a luci rosse.
Come difendersi dal tracciamento online?
La privacy è essenziale. Le informazioni personali, come ricorda NordVPN, sono una risorsa e sono numerose le entità che vorrebbero metterci mano: dalle grandi aziende ai criminali informatici. Sebbene molti tracker siano principalmente sfruttati per scopi pubblicitari o per migliorare l’esperienza utente (non tutti sono, quindi, “cattivi”), altri sono realizzati ad hoc per spiare gli utenti delle loro attività, tenendo traccia della cronologia di navigazione o delle ricerche eseguite sul web.
Navigare online senza lasciare “traccia”, fortunatamente, è possibile e non serve nemmeno essere degli esperti. Uno strumento fondamentale per proteggere la propria privacy in rete sono le VPN, una sorta di tunnel crittografato in cui viene instradato tutto il traffico dell’utente, al riparo da occhi indiscreti. Inoltre alcuni servizi, come NordVPN, offrono degli strumenti di sicurezza informatica avanzati che garantiscono un’ulteriore protezione dai tracker. Come Threat Protection: blocca i tracker, gli annunci e le finestre pop-up durante la navigazione, così che nessuno possa più raccogliere informazioni su di te.
Threat Protection è uno strumento che NordVPN mette a disposizione gratuitamente in qualsiasi abbonamento. Se sei interessato e vuoi risparmiare oltre 140 euro sull’abbonamento standard biennale. puoi approfittare della speciale promozione in vista del Black Friday: ben il 68% di sconto sul piano “Standard”, che verrà così a costare soltanto 2,99 euro al mese (più tre mesi gratis inclusi), Otterrai una VPN ad alta velocità con migliaia di server VPN in 59 Paesi, accesso fino a 6 dispositivi contemporaneamente, protezione anti-malware e (ovviamente) Threat Protection.
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