La questione legata ai trailer online ha fatto discutere non poco nelle scorse settimane. In particolare il polverone si è sollevato sulla scia delle molteplici distorsioni che venivano apportate al mercato con la chiusura (o quantomeno la diffida indiretta) dei siti che pubblicano online l’embed di video relativi ai trailer cinematografici. Una soluzione, però, potrebbe essere ormai vicina.
A comunicare i lavori in corso è il sito Anica. Per voce del Presidente dei distributori, Filippo Roviglioni, infatti, viene spiegato come vi sia tutta la volontà di trovare una posizione di comune soddisfazione che consenta tanto la giusta retribuzione delle colonne sonore (sui cui diritti la SIAE rivendica le royalty), quanto la massima diffusione possibile dei filmati creati per la promozione. Spiega Roviglioni: «per quanto concerne il problema, l’Anica e la Siae stanno mettendo a punto un meccanismo che sembra potrà rispettare da un lato il diritto d’autore e un corrispettivo congruo, e dall’altro la protezione del meccanismo promozionale che è sempre più in espansione».
Tra le parti, infatti, andava consumandosi un attrito destinato a lasciare non poche vittime sul campo: mentre la SIAE tende a limitare la diffusione dei trailer rivendicando diritti specifici per l’uso dei brani delle colonne sonore (per cui le case di produzione godono di licenze limitatamente alla presenza sui propri siti web), l’Anica ha tutto l’interesse alla moltiplicazione dei siti e degli embed che fanno da megafono ai trailer prodotti. Le parti dovrebbero a questo punto annunciare la soluzione ideata, la cui formula è del tutto ignota ma che con ogni probabilità regolerà ogni contenzioso direttamente tra la SIAE e le sigle parte del mondo della cinematografia.
La conferma giunge anche dall’Agis, il cui Presidente Paolo Protti spiega: «il diritto d’autore è da rispettare e remunerare, il pagamento però non deve essere una vessazione che sfavorisce la promozione e crea difficoltà al mercato anziché incentivarlo. Sono certo si stia lavorando sulla soluzione più equa».
La questione sembra rientrare pertanto nei canoni della ragionevolezza poiché il problema che era andato creandosi sembrava lasciare scontenti tutti: gli utenti, minacciati dai trailer ad ogni embed; le case di produzione e distribuzione, la cui promozione vedeva tagliata la via preziosa della Rete; la SIAE, ancora una volta al centro di una polemica senza fine.