Nonostante le case automobilistiche stiano introducendo sul mercato sempre più auto elettriche, queste ultime tardano a diffondersi su larga scala soprattutto a causa del prezzo non proprio accessibile (basti pensare che occorrono circa 20.000 euro per acquistare una Smart ED). Una soluzione per facilitarne la diffusione, però, ci sarebbe: convertire le auto a motore termico in auto elettriche, sostituendo tutte le componenti necessarie.
Questo intervento, che va sotto il nome generico di retrofit, prevede la rimozione del motore termico, del serbatoio, del sistema di raffreddamento e dei tubi di scappamento; al loro posto si installa un motore elettrico a corrente continua o alternata abbinato a batterie ricaricabili. Ovviamente, esistono diverse modalità di intervento: si passa dall’installazione base, che, per circa 4.000 euro, prevede un piccolo motore elettrico a corrente continua con batterie al piombo, all’ installazione premium, che, per una cifra tra 10.000 e 15.000 euro, prevede un motore in corrente alternata, batterie al litio e tutti gli optional necessari per monitorarne il funzionamento.
Fino a poco più di un mese fa, questo tipo di interventi andava incontro a un iter burocratico molto complesso, ma, grazie al decreto sviluppo approvato il 13 dicembre 2012, le procedure sono state notevolmente semplificate e con esse è stato possibile anche contenere i costi. Le maggiori case automobilistiche storcono il naso immaginando che questo possa causare un ulteriore rallentamento nel mercato dell’elettrico mentre i consumatori, dal canto loro, saranno contenti di poter guidare un’auto a emissioni senza dover spendere un capitale.