Qualche tempo fa Adiconsum, manuale di un televisore alla mano, ha lanciato un allarme secondo il quale “guardare correttamente i programmi televisivi in 4/3 con i nuovi televisori LCD o Plasma a 16/9 può causare la rottura del televisore, rottura che non è coperta da garanzia”.
La ragione di tale rottura sta nel fatto che, “l’uso del formato 4:3 per un periodo prolungato può lasciare traccia dei bordi sulla parte sinistra, destra e centrale del video a causa delle differenti emissioni luminose dello schermo”.
Io non credo che esista un vero problema legato alla rottura dell’apparato, poiché in genere tutti i televisori sono dotati di una modalità zoom che consente di riportare l’immagine ricevuta in 4:3 al formato 16:9.
Casomai il problema è quello della qualità dell’immagine visualizzata che risulta, a seconda delle tipologie di adattamento, deformata o tagliata.
Mettendosi nella situazione di caso peggiore, si pensi alla trasmissione in analogico di un film in cinemascope (che ha proporzioni 2.35 a 1). Per riportarlo al formato 4:3 si deve rinunciare a due belle fette laterali che costituiscono il 43% dell’immagine originale. Per adattare poi tale immagine al formato 16:9 senza deformazioni, se ne devono tagliare altre due fette sopra e sotto che risultano il 14% dell’immagine originale.
In generale, dunque, vedere la televisione analogica trasmessa in 4:3 su un televisore in formato 16:9, se non si vuole rovinare lo schermo, peggiora la qualità video visto che l’immagine originale risulta deformata o tagliata.
La soluzione al problema? Non è sicuramente facile: la migliore sarebbe che i segnali televisivi tradizionali fossero diffusi in entrambi i formati, ma credo ci siano non pochi problemi infrastrutturali. Intanto ciò è possibile solo con il digitale terrestre o con il satellite, visto che nel caso di trasmissioni analogiche non credo ci sia larghezza di banda sufficiente. Poi ci sarebbe un aggravio di spesa da parte dei canali televisivi, che dovrebbe in qualche modo essere ripagato.
L’aspetto un po’ paradossale è che in tale situazione non viene data all’utente la possibilità di scegliere, infatti ormai quasi tutti i televisori in commercio sono nel formato 16:9.