Qualche giorno fa, OpenOffice 3.0 ha compiuto il suo debutto ufficiale online. Ma come se la cava la suite di applicativi “libera” a circa una settimana dal suo rilascio? Apparentemente molto bene, almeno secondo i primi dati sul numero di download eseguiti fino ad ora.
Dal 13 ottobre a oggi, OpenOffice 3.0 è stato scaricato tre milioni di volte con circa l’80% dei download da dispositivi dotati di sistemi operativi Microsoft. Un buon risultato, che testimonia ormai quanto la suite di applicativi open source sia riuscita a ritagliarsi un proprio spazio, con una community sempre più vasta di utenti. Un altro dato interessante, dimostra come il numero di utenti Linux pronti a scaricare OpenOffice 3.0 sia stato sensibilmente minore rispetto agli utenti Windows e Mac OsX. Nulla di trascendentale, però. Uno dei motivi del basso numero di download potrebbe essere legato al sistema di aggiornamento per ambiente Linux, nella maggior parte dei casi di tipo diretto per gli utenti del pinguino e quindi meno semplice da rilevare.
Il buon numero di download effettuati dagli utenti di Mac OsX dimostra come la scelta di creare una versione nativa di OpenOffice 3.0 si sia rivelata molto pertinente. Al momento, infatti, le alternative gratuite per gli utenti della mela non erano molte, specie per prodotti in grado di offrire un certo grado di compatibilità con i documenti creati attraverso Microsoft Office. Ecco il dettaglio dei download, aggiornato a lunedì 20 ottobre:
– 212.230 utenti GNU/Linux
– 320.622 utenti Mac OsX
– 2.449.863 utenti Microsoft Windows
Contando le versioni localizzate distribuite dagli altri siti web di OpenOffice e le distribuzioni su supporto fisico attraverso CD, il numero di copie distribuite nella prima settimana potrebbe toccare la considerevole cifra di cinque milioni di unità. «Nel nostro piano strategico di marketing, pubblicato nel 2004, dichiarammo di voler conquistare il 40% del settore entro il 2010. Tale obiettivo non sembra poi essere così ambizioso come lo poteva sembrare quattro anni fa. L’ “anno del 3” è una notevole pietra miliare verso quella direzione» ha dichiarato con orgoglio nel suo blog John McCreesh, uno dei principali responsabili dell’area marketing per OpenOffice 3.0.
La strada sembra essere davvero tracciata, ma lungo il suo percorso la suite open source potrebbe presto trovare nuovi concorrenti, pronti a dare battaglia con le loro versioni cloud delle suite per la produttività eseguibili direttamente dai browser…