Trent’anni fa, e un paio di giorni in meno rispetto a oggi (era il 25 agosto del 1991), l’allora giovane studente finlandese di informatica Linus Torvalds scriveva sul newsgroup comp.os.minix di aver realizzato un suo sistema operativo gratuito basato su un’architettura monolitica, meno limitato di quel Minix di cui si dibatteva nel gruppo, da cui mutuava lo userspace. L’OS era disponibile per chiunque avesse voluto utilizzarlo, pertanto molti utenti decisero di testarlo sui loro computer, trovandolo in effetti parecchio interessante, soprattutto per la possibilità del software di essere liberamente editabile e dunque migliorabile in base alle proprie esigenze e idee. Così, nel giro di un anno, nacque la prima release di Linux, diventato negli anni simbolo di software libero, open source e libertà digitali.
Linux, il sistema operativo “libero”
Linux, come risaputo, è un sistema operativo, ovverosia l’insieme di programmi essenziali per far funzionare il computer e farci qualcosa di utile o divertente. E’ un’alternativa a Windows e a MacOS, e può essere installato al loro posto (o insieme, sullo stesso computer), ma rispetto a questi ultimi è un software cosiddetto “libero” (“freesoftware”, in inglese), ovvero distribuito con una licenza che ne permette non solo l’utilizzo da parte di chiunque ed in qualsiasi circostanza ma anche la modifica, la copia e l’analisi.
Non a caso negli anni si è evoluto in più famiglie di sistemi operativi open source di tipo Unix-like, pubblicati in varie distribuzioni, aventi la caratteristica comune di utilizzare come nucleo il kernel originale.
Oggi, nonostante non sia mai riuscito a diventare un sistema operativo utilizzato su larga scala, è comunque spesso la base di diversi altri OS, e sono molte le società nel campo dell’informatica che sviluppano e pubblicano sistemi Linux, tra le quali spiccano per importanza Google, Microsoft, IBM, Oracle Corporation, Hewlett-Packard, Red Hat, Canonical, Novell e Valve. Un esempio molto conosciuto è Chrome OS del colosso di Mountain View, che oltre a essere basato sul browser Google Chrome (software proprietario) e su pacchetti provenienti da Gentoo, utilizza il kernel Linux.