Trimestrale: Google cresce, ma manca le attese

Il primo trimestre 2014 ha permesso a Google di generare ancora denaro ma la compagnia ha mancato le attese di analisti e investitori.
Trimestrale: Google cresce, ma manca le attese
Il primo trimestre 2014 ha permesso a Google di generare ancora denaro ma la compagnia ha mancato le attese di analisti e investitori.

Google ha appena condiviso i dati finanziari relativi al primo trimestre 2014 e, anche se è riuscita ad aumentare le entrate del 19% rispetto a quanto fatto nel medesimo periodo dello scorso anno, ha deluso gli analisti. Nonostante abbia infatti generato un fatturato di 15,42 miliardi di dollari, ha in realtà mancato l’obiettivo di Wall Street di 15,58 miliardi dollari.

Avrà deluso investitori e analisti, ma Google continua a generare denaro trimestre dopo trimestre ed è attualmente una delle aziende più ricche degli Stati Uniti, superando per liquidità anche diversi Paesi. Nel Q1 2014 ha ottenuto ricavi per 15,42 miliardi di dollari, del 19% maggiori rispetto allo scorso anno, quando si era fermata a 12,95 miliardi. Nel medesimo arco temporale la compagnia ha registrato utili per 3,45 miliardi di dollari, pari a 5,04 dollari per ciascuna azione, contro i 3,35 miliardi e 4,97 dollari per azione ottenuti nel primo trimestre del 2013. L’utile rettificato di 6,27 dollari per azione si è rivelato inferiore alle attese degli analisti, di 6,40 dollari.

Dal totale dei ricavi generati, ben 10,46 miliardi di dollari sono pervenuti da servizi come Gmail, Search e YouTube, in aumento del 21% rispetto allo scorso anno. Le entrate dal network pubblicitario Adsense sono state pari a 3,4 miliardi di dollari e 1,05 miliardi sono stati ottenuti dagli altri prodotti dell’azienda, tra cui prodotti hardware e Google Play. Motorola si sta preparando a esser inglobata da Lenovo ma attualmente fa ancora parte di Google ed è pertanto presente nella trimestrale: nel Q1 2014 ha portato un fatturato di 1,45 miliardi di dollari ma ha visto una perdita di 198 milioni di dollari.

A deludere gli analisti è stato pertanto soprattutto il giro d’affari derivante dalla pubblicità, meno soddisfacente del previsto: nei primi tre mesi del 2014 i click effettuati dagli utenti sui banner promozionali ospitati da Google sono aumentati del 26% contro il 33% delle attese. Il costo pagato dagli inserzionisti per ogni per ogni click è sceso del 9% rispetto al primo trimestre dello scorso anno, questo perché l’azienda sta faticando nello spingere i consumatori a cliccare sui messaggi pubblicitari sui dispositivi mobile come smartphone e tablet.

In una conference call appena svolta per gli azionisti, il Chief Financial Officer di Google Patrick Pichette ha detto inoltre che l’aumento dei costi operativi è stato in gran parte legato alle spese connesse alle acquisizioni, in particolare di Nest. L’azienda gode comunque di una «ottima salute», ed è pronta ad espandersi attraverso nuovi prodotti e servizi – anche pubblicitari – ma anche ad uccidere quegli investimenti che non funzionano più, come nel caso di Motorola che sta per essere definitivamente ceduta a Lenovo.

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