Il secondo trimestre fiscale 2008 di HP appare perfettamente in linea con le aspettative degli esperti del settore e grazie ai tagli sui costi e alla forte crescita globale della società, mostra profitti per 2,1 miliardi di dollari, o 80 centesimi per azione, a fronte degli 1,8 miliardi (0 65 centesimi per azione) registrati nello stesso periodo del 2007. A trainare maggiormente il business della casa californiana v’è il settore dei personal computer e le stampanti.
È il settore legato ai personal computer a offrire i maggiori margini di guadagno, in grado di generare entrate per 10,1 miliardi di dollari, il 16% in più rispetto al trimestre dell’anno precedente. I notebook HP hanno subito una flessione nelle vendite pari al 31%, mentre il settore desktop non sembra discostarsi dai valori registrati nel corso del secondo trimestre 2007. I profitti operativi della divisione sono stati pari a 544 milioni di dollari, circa il 30% in più rispetto all’anno precedente. Il settore legato alle stampanti, da sempre il fiore all’occhiello della società, ha registrato entrate per 7,6 miliardi di dollari, segnando un +6% per quanto riguarda le vendite di hardware dedicato alla stampa e all’imaging.
Particolare enfasi viene data alle vendite internazionali, in grado di costituire il 70% del totale delle entrate, con una crescita del 16% per quanto concerne Europa, Asia e Medio Oriente. I ricavi provenienti da Russia, Brasile, India e Cina presentano un aumento annuo di 26 punti percentuali. «Con il 70 percento delle entrate provenienti dal di fuori degli Stati Uniti, abbiamo beneficiato della forte domanda delle economie emergenti», ha dichiarato il presidente di HP Mark Hurd. «La prospettiva finanziaria della compagnia dimostra la sua forza nel mercato globale».
Per il suo terzo trimestre HP ritiene di poter raggiungere i 76-77 centesimi per azione, con un guadagno stimato tra i 27,3 e i 27,4 miliardi di dollari. Per l’intero anno fiscale, la società californiana si aspetta vendite per 114,2-114,4 miliardi di dollari.