Non smentiscono le previsioni i dati sulla prima trimestrale del 2009 di Telecom Italia. Come anticipato dagli analisti, la società registra un sensibile calo sia nei ricavi che negli utili a causa di una progressiva riorganizzazione dei suoi assett e degli effetti della crisi economica, che hanno portato a un rallentamento dei flussi di cassa.
L’utile netto della società italiana si attesta intorno ai 463 milioni di Euro, perdendo dunque circa 4,5 punti percentuali; più marcato il calo dei ricavi giunti a 6,79 miliardi di Euro con una perdita del 6,7%. Numeri in negativo anche per gli altri principali valori della trimestrale, con una riduzione organica del fatturato pari a 3,8 punti percentuali e un margine operativo lordo calato del 4,9% (2,79 miliardi di Euro), pari a un netto di 1,33 miliardi (-10,2%).
I dati sulla prima trimestrale di cassa del 2009 non sembrano impensierire più di tanto l’amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè, che a margine della presentazione dei dati fiscali ha così commentato la prestazione della società : «Un trimestre soddisfacente, alla luce del contesto macroeconomico, in cui prosegue il recupero di efficienza e si conferma l’impegno sulla redditività e sulla generazione di cassa. Il fatturato riflette l’impatto della ristrutturazione della rete di vendita, già annunciata nel Piano Strategico, e gli effetti delle politiche commerciali focalizzate su quei segmenti di clientela che, specialmente in ambito mobile, hanno dimostrato una maggiore attenzione alla spesa in TLC in questo momento congiunturale».
Nel comparto Internet domestico, Telecom Italia registra ricavi pari a circa 421 milioni di Euro, con un aumento su base annua pari al 3,7% (15 milioni di Euro in più). La società conta un portafoglio complessivo di 6,8 milioni di accessi a banda larga con una crescita di circa 89mila unità rispetto alla fine del 2008. Ciò ha contribuito a un incremento di quasi 6 punti percentuali dei ricavi rispetto a un anno fa. Le campagne per la migrazione verso soluzioni flat continuano a dare i frutti sperati, anche se con un ritmo poco sostenuto: la percentuale di clienti Telecom Italia con contratto flat è passata dal 77% dei primi mesi del 2008 all’attuale 79%. Anche il servizio IPTV macina nuovi abbonati, circa 36mila in un anno, portando il portafoglio complessivo di abbonamenti al servizio a quota 365mila. Infine, si rivela in sensibile crescita il numero di clienti per l’offerta Alice Casa, che registra in tre mesi circa 115mila nuovi abbonamenti che portano il portafoglio clienti oltre le 230mila unità.
Sono invece in calo i ricavi del comparto mobile, diminuiti di circa 158 milioni rispetto ai primi tre mesi del 2008 e dunque ora intorno ai 2.059 milioni di Euro. Il settore, strategico per Telecom Italia, soffre una sensibile contrazione dei consumi principalmente a causa della crisi economica, che sembra aver inciso particolarmente sulla telefonia mobile. Il minor consumo di SMS, traffico dati e il calo nelle vendite di nuovi terminali hanno inciso molto sui ricavi del primo trimestre della società.
Anche le altre attività del gruppo al di fuori del mercato domestico hanno fatto registrare sensibili riduzioni nei ricavi: su base annua gli introiti in Brasile sono passati da 1.224 milioni di Euro a 1.061 milioni di Euro, mentre le attività di European BroadBand sono passare dai 323 milioni d di Euro del primo trimestre del 2008 ai 308 milioni di Euro dell’attuale trimestrale.
Considerati i dati attuali, certo non positivi ma in buona misura previsti dagli analisti, Telecom Italia non sembra essere intenzionata a procedere verso un aumento di capitale nel breve periodo. La conferma giunge direttamente dall’AD Bernabè, che lascia però uno spiraglio aperto per il futuro: «Un aumento di capitale è escluso, non ne abbiamo necessità e non vogliamo diluire gli azionisti. Penso però sia necessario elaborare un pochino sull’argomento. Dal punto di vista personale, penso che nella situazione attuale, un aumento di capitale sia possibile solo nel contesto di un grande accordo strategico. Qualcosa che cambia la natura della società, ma non vedo nulla del genere. Questo non lo esclude, comunque non abbiamo bisogno di un aumento di capitale».
Dopo una seduta a tratti contrastata, a Piazza Affari il titolo Telecom Italia ha chiuso ieri (giovedì) a quota -1,4% pari a 0,947 Euro per azione.