C’è la crisi, ma ci sono i Netbook. E questi ultimi sono stati la miglior risposta del mercato alle difficoltà espresse a livello di domanda: l’abbassamento dei prezzi medi di acquisto ha sì sgonfiato i margini per le aziende, ma ha tenuto alto il livello delle vendite permettendo ai gruppi del comparto di portare a segno un trimestre da record.
L’aumento è minimo rispetto al trimestre precedente, ma siccome già trattavasi di un trimestre da record, l’ultimo dato configura un nuovo innalzamento dell’asticella. La crescita anno su anno, stando ai dati forniti dalla ricerca IDC, è pari allo 0.3% (220 mila unità in più), con una impennata del 23% sono negli ultimi tre mesi. Il successo è tutto dovuto al mercato dei Netbook, l’unico segmento che ha saputo resistere alle pressioni della crisi economica, il cui computo finale si assesta su di un ottimo +35.7% (dati relativi alla distribuzione dei processori Atom). La conseguenza è però in un abbassamento del 7% nel prezzo medio per singola unità distribuita, il che va messo a confronto con il +10% dell’anno passato.
Intel dispone oggi di una fetta pari all’81.1% del mercato, +2.2% rispetto al trimestre precedente. Trattasi per certi versi di un risultato scomodo a livello di immagine, perchè per buona parte è una fetta sottratta al rivale AMD che cade dell’1.9% a quota 18.7%, il tutto mentre in tutto il mondo si stanno aprendo verifiche legali sulle pratiche commerciali praticate da Intel per mettere fuori causa la concorrenza. Per Intel, inoltre, il dominio è pressoché totale in ambito Server ove archivia una fetta pari al 90.4% del segmento.
Il duopolio appare confermato nei fatti e rafforzato dalle difficoltà della VIA Technologies: il gruppo perde ulteriore mercato assestandosi ad una quota pari appena allo 0.2% e confermando una debacle lunga ormai un anno (12 mesi fa la quota di mercato VIA era pari allo 0.6%).
Le proiezioni IDC per la fine del 2009 indicano una vendita stimata di 300 milioni di processori, cioè l’1.5% in più rispetto al 2008. Il dato è però ad ora viziato dagli eclatanti risultati maturati dal settore in Cina, ove i contributi all’acquisto stanno stimolando in modo importante un mercato fatto di grandi numeri e di alti tassi di crescita.