Chiude una banca online. In un momento di grande attenzione nei confronti del mondo bancario, il problema è sicuramente messo in risalto da un contesto di grande sensibilità per questo tipo di problemi. Pochi giorni prima una banca inglese si era trovata la fila davanti agli sportelli perchè alcune notizie poco positive avevano spinto la clientela a prendere indietro il proprio danaro. Online la cosa è diversa e la mancanza delle giuste garanzie ha portato le autorità ad una immediata chiusura.
La NetBank, priva di sportelli fisici, non avrebbe consegnato adeguata documentazione ed asset da poco più di 2 miliardi di dollari non sarebbero sufficienti per coprire adeguatamente 2.3 miliardi di depositi. Non si tratta del primo caso del genere e nel caso specifico un’altro istituto di credito (peraltro un nome conosciuto anche in Italia: ING Direct) erediterà la clientela portando avanti i loro libretti online con effetto immediato. I beni della banca passeranno nelle mani della EverBank. Per i clienti, insomma, nessun danno concreto (sono i primi beneficiari nella liquidazione degli asset) e nessun pericolo futuro, ma grazie all’intervento degli organi di controllo il pericolo risulta solo essere stato scampato. L’homepage del sito ufficiale riporta oggi il laconico avviso della chiusura con link al comunicato informativo relativo alle motivazioni del lucchetto.
CNN Money riporta dichiarazioni preoccupate di una analista secondo la quale solo fino a 2 anni fa era improponibile l’ipotesi di una banca che potesse fallire. L’ipotesi, invece, è oggi nell’alveo del possibile e se una banca online da 1229 dipendenti chiude per mancanza di garanzie ed eccessivo indebitamento allora il sistema ha manifestato un nuovo preoccupante scricchiolìo.
Il problema dell’indebitamento bancario sembra al momento essere un’ombra lontana dal sistema creditizio italiano, ma allo stesso tempo anche nel nostro paese sta aumentando l’uso della rete per accedere ai propri risparmi. Secondo il Sole 24 Ore il numero degli utenti è raddoppiato tra il 2003 ed il 2006, raggiungendo quota 4 milioni: «secondo la ricerca, è cresciuto anche il numero di utenti dei siti di informazione e finanza online che sono saliti da 6,6 a 12,2 milioni facendo segnare una crescita dell’84%. Ed è proprio tra questa utenza che l’internet banking ha fatto più breccia. Secondo un’altra ricerca condotta su 4000 lettori di informazione finanziaria online, il 77,6% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare comunemente questo servizio. Per il 52,3% la filiale è invece il canale preferenziale». In un momento di incertezza internazionale nel settore, l’utenza italiana dimostra quantomeno una crescente maturità nelle modalità di accesso ai propri risparmi.