La sicurezza dell’iPhone 4 cade sotto i colpi della russa Elcomsoft. La chiave da 256 bit con cui i contenuti dello smartphone sono protetti, infatti, può essere letta ed utilizzata per aprire i file archiviati, ma al tempo stesso il tutto deve essere più un allarme per Apple che non per gli utenti in possesso di iPhone.
L’allarme per Apple deriva dal fatto che è sul mercato uno strumento, denominato Phone Password Breaker, in grado di aggirare la protezione del telefono e vedere così in chiaro i contenuti archiviati anche in assenza di specifiche autorizzazioni. L’allarme per gli utenti invece non ha al momento motivo d’essere perché per accedere ai contenuti occorre anzitutto avere fisicamente a disposizione il device e quindi operare secondo le indicazioni fornite dalla Elcomsoft tramite l’acquisto dello specifico tool.
«Siamo persone responsabili e non vogliamo che questa tecnologia finisca nelle mani sbagliate. Per questo motivo abbiamo deciso di limitare l’accesso a questa funzionalità alle forze dell’ordine, alle organizzazioni di intelligence, a chi si occupa di indagini forensi ed a selezionate agenzie governative»: il gruppo garantisce pertanto un approccio etico alla questione mettendo in vendita il proprio tool pur annunciando una forte selezione degli acquirenti. Il risultato dell’analisi del Phone Password Breaker, infatti, è la possibilità di ottenere in chiaro ogni singolo bit archiviato sullo smartphone e la cosa potrebbe determinare grossi problemi se codice e procedure dovessero finire sul mercato nero.
Phone Password Breaker è in grado di aprire i lucchetti tanto dell’iPhone/iPad quanto del Blackberry, un prodotto all-in-one che secondo il gruppo è in grado di aprire l’accesso ad SMS, dati GPS, contatti, password, cronologia di navigazione e molto altro.