Trovato morto il ragazzo fuggito per Call of Duty

Il cadavere di un quindicenne è stato ritrovato da poco dalla polizia dell'Ontario. Per gli inquirenti il corpo appartiene a Brandon Crisp, il ragazzino fuggito di casa circa tre settimane fa in seguito alla decisione dei genitori di limitargli la Xbox
Trovato morto il ragazzo fuggito per Call of Duty
Il cadavere di un quindicenne è stato ritrovato da poco dalla polizia dell'Ontario. Per gli inquirenti il corpo appartiene a Brandon Crisp, il ragazzino fuggito di casa circa tre settimane fa in seguito alla decisione dei genitori di limitargli la Xbox

Sì è risolta in tragedia la vicenda del giovane canadese Brandon Crisp, fuggito di casa dopo una lite con i genitori per un videogioco della Xbox. Il cadavere di un quindicenne è stato ritrovato in una foresta nei pressi di Barrie dalla polizia dell’Ontario, dopo tre settimane di instancabili ricerche tese a evitare un terribile epilogo per la fuga di Brandon, che purtroppo si è realizzato. Mentre si attendono le ultime conferme dell’autopsia, in Canada ci si interroga sulla morte del quindicenne e sui possibili pericoli legati alla dipendenza dai videogiochi.

La vita di Brandon Crisp era stata, infatti, completamente assorbita dal videogioco “Call of Duty 4” uno dei titoli più gettonati per la console Xbox prodotta da Microsot. La dipendenza dal videogame era diventata un vero e proprio incubo per i genitori del ragazzino, determinati infine a limitare sensibilmente l’uso della console nel corso della giornata. Una decisione male accolta da Brandon, che circa tre settimane fa decise di fuggire di casa con la sua bicicletta e uno zainetto contenente qualche vestito.

In poche ore il giovane fece perdere completamente le proprie tracce, gettando nello sconforto i genitori e inducendo la divisione canadese di Microsoft a collaborare alle indagini e a istituire una ricompensa di 50mila dollari per chi avesse ritrovato il fuggitivo. Nonostante l’impegno del colosso dell’informatica, gli inquirenti non riuscirono a ricavare informazioni utili dall’account Xbox Live di Brandon Crisp, rimanendo così senza sufficienti indizi per rintracciare rapidamente il quindicenne. Ad alcuni giorni dalla fuga, una pattuglia ritrovò la bicicletta del ragazzino ad alcuni chilometri dalla città di Berrie, riaccendendo le speranze sul suo possibile ritrovamento in tempi brevi.

I cittadini di Berrie si mobilitarono per ritrovare il giovane, attivando anche un sito web per raccogliere informazioni su possibili avvistamenti. Ma, con il passare dei giorni e infine delle settimane, le speranze di ritrovare Brandon ancora in vita divennero sempre più labili fino al tragico ritrovamento del cadavere del ragazzino.

Mentre si attendono le ultime conferme da parte dei medici legali, in Ontario ci si interroga sugli effetti che i videogiochi possono talvolta avere nei confronti di alcuni ragazzini. Stando al racconto dei genitori, Brandon era ormai completamente ossessionato dalla sua Xbox, tanto da giocarvi anche nel cuore della notte nascondendosi dai suoi. L’incapacità di riconoscere il proprio problema e una incomprensione di fondo con i genitori hanno infine spinto il giovane a compiere la scelta della fuga, una decisione che purtroppo gli è stata fatale. Imputare le colpe della drammatica vicenda ai soli videogiochi sarebbe però limitativo e rischierebbe di far trascurare una situazione di disagio giovanile di fondo sulla quale occorrerebbe interrogarsi.

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