Il tema legato alla cybersicurezza continua a tenere banco. Ogni giorno emergono nuovi allarmi e avvisi in merito a potenziali truffe messe in piedi da hacker e cybercriminali. Che solitamente si basano sulla presenza di app malware, di SMS da smartphone per il phishing e tanto, tanto altro.
Di recente, è emersa la notizia riguardante la cosiddetta truffa dei numeri clonati. Che, come lascia intendere il nome, sfrutta dei contatti telefonici fasulli per far cadere in trappola potenziali vittime ignare. È quanto successo ad una persona di 60 anni residente a Genova la quale, dopo aver eseguito le indicazioni che gli sono state date telefonicamente, si è ritrovata con 39.000 euro in meno sul conto.
Truffa dei numeri clonati, i campanelli d’allarme per riconoscerla subito
Una truffa, quella dei numeri clonati, che è stata studiata nei minimi dettagli e che è già riuscita ad andare a segno. La vittima di Genova ha dapprima ricevuto una chiamata da un presunto maresciallo dei Carabinieri, il quale ha comunicato di una frode sul conto bancario.
Poco dopo, la stessa chiamata arriva direttamente dalla banca, con un operatore che conferma l’accaduto e suggerisce alla persona di spostare tutti i suoi fondi su un altro IBAN. Fornendo indicazioni su come eseguire tutte le operazioni in maniera corretta. Una volta completato il trasferimento, ecco che la linea cade e la persona sparisce… insieme ai soldi della vittima.
Questo caso specifico viene definito spoofing, ossia una tecnica che si avvale della clonazione dei numeri. Ed effettivamente, i due recapiti corrispondevano ad una caserma dei Carabinieri e ad una banca. Ma come fare per difendersi? Ci sono alcuni campanelli d’allarme a cui fare attenzione, per esempio il senso di urgenza mostrato dai truffatori e le comunicazioni che avvengono tramite SMS o chiamata telefonica. Se pensi di esser stato colpito dalla truffa dei numeri clonati, è bene denunciare subito il caso alla Polizia Postale o ai Carabinieri per poter individuare il malintenzionato.