Donald Trump non ha fatto in tempo a dire che è impossibile essere hackerati perché servirebbe “un quoziente intellettivo di 197 e almeno il 15% delle password” ed è finito proprio lui stesso vittima dei pirati informatici. In vista del voto per le presidenziali in programma il prossimo 3 novembre, infatti, l’inquilino uscente della Casa Bianca ha a disposizione un sito dedicato proprio alla campagna elettorale, ma a quanto pare i suoi tecnici non hanno predisposto misure di sicurezza sufficienti. Non una bella figura, insomma, per il tycoon e il suo staff, perché prima di lanciarsi in certi proclami, prudenza vuole che sarebbe il caso di accertarsi di quello che succede in casa propria.
Così, per circa 30 minuti nella sezione About del sito donaldjtrump.com, il dominio registrato appunto per la campagna elettorale in vista delle presidenziali del 3 novembre, sono apparse indicazioni tutt’altro che encomiastiche nei confronti dell’attuale presidente.
Hacker: soldi per rivelare segreti di Trump
“Questo sito è stato sequestrato – si è potuto leggere per circa mezzora, prima che i tecnici riprendessero il controllo del portale – Il mondo ne ha avuto abbastanza delle fake news diffuse dal Presidente Donald J. Trump. È ora di permettere al mondo di conoscere la verità. Sono stati compromessi molti dispositivi che danno accesso a Trump e ai suoi parenti. Gran parte delle informazioni delle conversazioni segrete e interne sono state esposte a dimostrazione che il governo Trump è coinvolto nell’origine del coronavirus. Abbiamo le prove che discrediteranno completamente il Sig. Trump come Presidente, dimostrando il suo coinvolgimento criminale e la collaborazione con persone straniere per la manipolazione delle elezioni 2020. I cittadini americani non hanno scelta”.
Quante delle minacce degli hacker siano fondate lo stanno definendo in queste ore gli agenti dell’FBI che hanno avviato le indagini del caso. Si lavora per risalire agli autori dell’attacco informatico e si cerca di capire al contempo se sia reale la possibilità che stiano per essere pubblicati documenti personali che potrebbero minare la credibilità di Trump. Non è escluso, infatti, che si tratti solo di una burla concomitante con la festività di Halloween.
Tra le altre cose fatte dagli hacker che hanno preso il controllo del sito, infatti, c’è stato un sondaggio tramite il quale si chiedeva ai lettori collegati in quel momento di scegliere se rivelare o meno i segreti di Trump (“Yes, share the data” e “No, Do not share the data”) dietro un pagamento da effettuare con la criptomoneta Monero.