La Transportation Security Administration ha comunicato nel fine settimana nuove misure di controllo per i viaggiatori che intendono varcare il confine USA. In particolare la TSA ha spiegato di voler focalizzare l’attenzione su strumenti elettronici non meglio precisati, tra i quali è però esplicitamente compresa anche la categoria degli smartphone.
L’annuncio è estremamente stringato e privo di dettagli, ma rende del tutto manifesta la volontà della TSA di controllare i dispositivi che salgono a bordo per l’imbarco. Nel caso in cui il dispositivo non fosse controllabile (poiché spento e non attivabile), lo stesso dovrà rimanere a terra e ne sarà proibita la salita a bordo. Va da sé la necessità assoluta di presentarsi al controllo con una quantità di carica sufficiente all’attivazione del device, altrimenti si rischia di essere respinti e di dover cercare all’ultimo momento una presa in grado di caricare il device quanto basta per consentire i controlli (in questo caso una carica supplementare tramite batteria USB potrebbe togliere molti impicci). I passeggeri respinti potrebbero inoltre subire controlli ulteriori.
Non è stato in alcun modo chiarito quale tipo di controlli la TSA intenda effettuare sullo smartphone, né se ne venga controllato o catturato l’intero contenuto (dettagli non certo futili, soprattutto in tempo di Datagate). Non sono stati elencati neppure gli aeroporti presso cui verranno effettuati tali controlli, sebbene l’area europea e mediorientale siano quelle maggiormente indicate come possibili oggetto delle nuove misure.
I controlli della TSA già in passato rallentavano molto l’accesso ai velivoli poiché basati su procedure capillari e fastidiose (quali l’apertura delle valigie, la rimozione delle scarpe, eccetera): il controllo aggiuntivo sugli smartphone e altri dispositivi elettronici potrebbe rallentare ulteriormente le procedure, ricreando code più lunghe proprio in prossimità delle vacanze estive: per molti turisti l’imbarco potrebbe riservare qualche sorpresa.