Ritenuto tra i sistemi operativi più sicuri, Mac OS X è stato comunque negli ultimi anni oggetto di numerosi attacchi da parte delle più disparate minacce informatiche. L’ultima in ordine di tempo prende il nome di Tsunami e, stando alle informazioni in merito diffuse sul Web, si tratta di una trojan avvistato inizialmente su piattaforma Linux addirittura nel lontano 2002.
È la prima volta, secondo ESET Security (team responsabile dell’antivirus Nod32), che un codice maligno sviluppato ormai quasi un decennio prima, torna a colpire un sistema differente. I rischi per chi dovesse finire nelle mire del trojan sono le stesse di sempre: potenziale sottrazione di dati sensibili e completo accesso al computer da parte dei malintenzionati.
Le prime tracce relative alla diffusione di Tsunami sono state individuate nell’ultima settimana di ottobre, con un numero sempre maggiore di utenti colpiti dalla minaccia rilevato nel periodo successivo. Tuttavia, considerando la pressoché identica struttura del codice rispetto a quella del 2002, e le molteplici varianti di Tsunami fino ad oggi scovate, ESET ritiene che i suoi autori stiano ancora testandone l’efficacia, in attesa di poter affondare un colpo con impatto maggiore in futuro.
A preoccupare ancora di più è però la modalità stessa di creazione del virus, che dimostra come attraverso poche e semplici modifiche sia possibile effettuare un vero e proprio porting del vecchio codice maligno su Mac OS X. Una via che, se dovesse rivelarsi percorribile, renderebbe di certo più agevole il lavoro degli hacker, con ovvie conseguenze sulla sicurezza dei sistemi della mela morsicata.