Quando gli italiani pensano ad un viaggio, pensano anzitutto ad internet. La conferma giunge dalla ricerca “Consumer Behaviour Report 2010: web, viaggi e vacanze“, presentata a Milano dal Consorzio italiano del Commercio Elettronico (Netcomm) e realizzata in collaborazione con ContactLab. Ingente il panel di utenti ascoltato, il che non fa che avvalorare i risultati finali: 24000 i questionari compilati (57% donne, 43% uomini), 3 gli obiettivi preposti: misurare l’impatto della crisi sul settore, individuare i principali driver di scelta degli utenti e approfondire il ruolo del web nel settore turistico.
Innanzitutto dal sondaggio emerge come il 70% degli acquirenti abbia scelto di prenotare e concludere l’acquisizione della propria vacanza completamente online, mentre un restante 30% ha scelto di affidarsi, almeno per il saldo, ad una agenzia presso cui avere un contatto più diretto e personale. Ma vi sono forti differenze anche nelle modalità di acquisto inerenti alle varie componenti della vacanza prescelta:
L’utente che acquista i viaggi direttamente online si dimostra più evoluto di quello che si limita a prenotarli per poi saldare il conto in agenzia: il primo infatti, non facendosi fermare da barriere di prezzo, nel 46% dei casi acquista su internet tutte le componenti della sua vacanza (volo aereo, albergo, autonoleggio ecc.), e solo nel 37% dei casi si ferma all’acquisto di una sola componente; per il secondo, invece, le percentuali sono rovesciate: nel 65% dei casi prenota una sola componente del viaggio
Aereo ed albergo, in particolare, sono gli elementi più acquistati online. L’utenza che acquista online ha comunque un ventaglio di offerte sufficientemente vasto ed esprime i propri acquisti anche sui villaggi turistici, i biglietti per treni e navi, nonché crociere o prenotazioni in agriturismo e residence. Libri, riviste e consigli dei famigliari sono le fonti principali di informazione che vengono affiancate ai motori di ricerca.
Il favore espresso per la rete è radicato su tre fattori: la facilità di confronto tra le diverse offerte; l’autonomia di scelta e l’indipendenza avvertita nell’esplorare le diverse opportunità; la possibilità di accedere a prezzi più vantaggiosi. Online, inoltre, l’utente pensa di poter risparmiare tempo trovando al tempo stesso una maggior possibilità di scelta rispetto alle offerte delle agenzie dedicate. E non solo Internet è un fenomeno ormai radicato, ma il trend appare anche in piena esplosione: l’aumento anno su anno nell’uso della rete è quantificabile attorno al 40%, indicando una sempre maggior fiducia nelle opportunità offerte dal Web.
Il tutto, peraltro, con piena premeditazione: non è l’urgenza a spingere sul Web (lo era ai tempi dei primi lastminute), ma è invece un lungo processo decisionale che inizia più di 2 mesi prima della partenza e prosegue fino alla conclusione degli acquisti per il pacchetto desiderato. L’attività dell’utente, poi, risulta essere proseguita in passato anche al termine della vacanza quando l’utente stesso diventa sponsor delle proprie scelte testimoniando online il processo di acquisto, le foto delle vacanze e le sensazioni ricavate dall’esperienza: il passaparola generato diventa lo stimolo primo ad ulteriori acquisti ed ulteriore fiducia negli strumenti online.
Sembra terminata, insomma, l’epoca della sfiducia nei confronti della rete come strumento portatore di frodi e di inaffidabili pacchetti a prezzo stracciato. Soltanto il 12% degli utenti ha affermato di non utilizzare il Web per il proprio processo di scelta e di acquisto: di questi il 56% dichiara di non averne bisogno, il 17% di non esserci abituato e l’1% ritiene non sia in alcun modo utile. In questi casi le agenzie di viaggio rimangono la prima opzione alternativa, affiancando i consigli di amici e parenti come fonte affidabile di informazioni da soppesare durante il proprio processo decisionale.
Photo credit: Filip Maljkovic