La manifestazione del 22 gennaio scorso nella quale, per la prima volta, i lavoratori di una net company sono scesi in piazza, è servita a portare alla ribalta le istanze degli impiegati di Virgilio, ma non ha certo risolto la battaglia che li vede opposti alla
La nuova mobilitazione è una risposta all’annuncio dato da Matrix secondo il quale la società aprirà la procedura di mobilità per 114 lavoratori il prossimo 31 gennaio. Le tute arancioni avanzano due richieste: stop ai licenziamenti e riconoscimento della crisi di settore per Internet da parte del governo, con conseguente introduzione degli ammortizzatori sociali. Proprio la mancanza di ammortizzatori sociali è l’aspetto che preoccupa maggiormente i lavoratori posti in mobilità: l’
Tradotto in termini concreti, questo vuol dire che chi si licenzierà di propria spontanea volontà potrà ottenere sette mensilità di liquidazione e 4mila 500 euro di incentivo, sostituibili con un corso di outplacement; chi non rinuncerà all’impiego sarà messo in mobilità a stipendio zero. Posti di fronte a questa prospettiva, i lavoratori di Virgilio hanno dovuto organizzare in tutta fretta una rappresentanza sindacale che mettesse in piedi la primagrossa vertenza sindacale nella new-economy italiana.
La manifestazione del 22 gennaio, con le tute arancioni incorso Garibaldi, a Milano, dietro lo striscione «Il bello di essere mandati acasa» ha ottenuto grande risalto sulla stampa. «Quello di venire in piazza,» ha spiegato a