Due giornate dedicate all’innovazione e alle startup culturali e creative: questo è l’appuntamento di Cross Creativity, un evento internazionale promosso da Regione Lombardia che direttamente ai piedi del Palazzo della Regione dà spazio a startupper e progetti innovativi. Erede della Fiera delle startup del 2013, e realizzato con “Expo delle Startup” Unioncamere Lombardia, Politecnico di Milano e Meet the Media Guru, l’evento è una occasione di fare comunità nell’ambiente startupparo che si prepara all’Expò 2015.
Il Palazzo della Lombardia è così riempito, oggi e domani, in due sale (Testori e Biagi), nella piazza all’aperto e nel foyer da stand, pitch di presentazione, dibattiti. Destinatari tutti coloro che hanno sviluppato innovazione, con un focus speciale sul settore culturale e creativo: idee che spaziano dall’editoria alla musica, dai videogiochi alla moda e al design nelle sue molteplici declinazioni, dal cinema e audiovisivi alla comunicazione e pubblicità. Ma sarà possibile scoprire anche progetti e proposte sviluppate nei settori del turismo, sport, social, enogastronomia, benessere, ICT e digital.
Vieni a conoscere le #startup più smart del momento! In Piazza Città di Lombardia c'è fermento! #expodellestartup pic.twitter.com/1YstYUV5zi
— Regione Lombardia (@RegLombardia) June 19, 2014
Il programma
Basta leggere il programma della manifestazione per individuare i temi portanti: i “qualcosatori” (termine inventato da Mantegazzini), incubatori, acceleratori, agenzie per lo sviluppo, istituzioni, si confrontano con le startup per individuare forme di relazione profittevoli per tutti; sessioni tematiche sui progetti politici per il settore culturale e creativo e le nuove opportunità in Europa e in Lombardia; creative pitching. A chiusura della seconda giornata, il pubblico potrà votare le idee più innovative, contribuendo alla scelta dei vincitori: con la premiazione saliranno sul palco le migliori startup.
I qualcosatori
Anna Marino e Francesco Mantegazzini hanno fatto gli onori di casa per investitori, enti, i cosiddetti “qualcosatori” che lavorano nell’ecosistema. Dal 2005 ad oggi è quintuplicato il numero delle citazioni di “startup” nei media. Ognuno deve considerarsi startup? In un certo senso sì, come hanno raccontato a microfoni aperti, ciascuno in tre minuti. Una carrellata nella quale si sono presentati i bandi del Comune di Milano per dare un luogo e i servizi alle startup, anche in modo eterodosso, come le carceri. Tra i player ovviamente anche la Camera di Commercio di Milano, che registra il numero record della città: vanta il 28% delle imprese creative nazionali. FabriQ, l’incubatore milanese inaugurato pochi mesi fa a Quarto Oggiaro, su iniziativa del comune che ha voluto investire nelle startup a vocazione sociale. La Provincia di Milano, ente che si trasformando nella grande area metropolitana, che lavora per fare un network delle startup del territorio. Tante esperienze e progetti di rilancio di territori, di fabbricati, nuovi Marketplace. Nuove competition, piattaforme di crowdfunding che pongono il paese all’avanguardia.
Profumo di Expo
Mentre si tenevano diversi speech e keynote nelle sale, fuori nel cortile del palazzo quasi 200 startup si presentavano coi loro stand e si scambiavano informazioni. Le startup sono quelle selezionate fra coloro che hanno presentato sul sito www.expodellestartup.com un video-pitch di presentazione della propria idea, votata sui social. Una passeggiata negli stand e si riconoscevano tanti nomi noti e altri sconosciuti, startup pink”, prodotti editoriali (moltissimi) e ancora più startup turistiche: si sente il profumo di Expò a Milano, a meno di un anno dall’apertura. Un salto alla Regione è un bella anticipazione.