La borsa di Milano è all’ennesima giornata nera, ma c’è un titolo che più di ogni altro (al di fuori delle parossistiche situazioni del comparto bancario) sta pagando il momento: Tiscali. L’azienda di Soru, infatti, è passata dalle voci di una possibile acquisizione al disimpegno di nomi importanti, trovandosi ora allo sbando in un momento di particolare pressione sulle borse.
In giornata il titolo è collocato con una apertura sotto quota 0.6 euro (non si registrano scambi), con un calo teorico rispetto alla giornata precedente pari al 18.2% circa. Da inizio anno la perdita supera già il 43%. Milano Finanza etichetta il titolo con rating E (il peggiore nella scala di rischio) ed elenca una serie di notizie ben poco incoraggianti relativamente al gruppo. Il primo problema sembra riguardare direttamente il numero uno Soru. Tenuto in piedi dall’appoggio JP Morgan, infatti, Soru si troverebbe ora a dover fare i conti con un ritiro dei capitali tale da portarne la proprietà dal 21 al 15%. Non si hanno però conferme dal diretto interessato, il che lascia per il momento nella confusione la situazione.
Goldman Sachs, nel frattempo, ha anche tagliato il target price del gruppo portandolo da 1.91 euro a 0.79. Scarsa, dunque, la fiducia nel gruppo: «Abbiamo abbassato i target price di alcuni vettori telefonici alternativi, per riflettere i più bassi valori degli asset, nel caso di Freenet, Tiscali, Colt e Kcom così come i più elevati costi del capitale per Freenet e United Internet». I fondamentali sembrano scricchiolare (meno redditività nel comparto della banda larga, con problemi specifici nell’area di mercato occupata) ed il disavanzo sembra iniziare a farsi sproporzionato rispetto ai margini operativi. L’azienda smentisce e tenta di calmare le acque, ma al momento il titolo risulta bloccato in un trend a precipizio spinto verso il basso dall’ennesimo tracollo borsistico mondiale.
Telecom Italia (da giorni in grave difficoltà) e Seat Pagine Gialle (i cui problemi iniziano ben prima) sono sospese per eccesso di ribasso. Il comparto tecnologico non fa meglio, affondato anch’esso da quello che è il crack generale. Le banche centrali stanno cercando una soluzione congiunta, e intanto Warren Buffet (colui il quale tanto Obama quanto McCain vorrebbero Ministro del Tesoro USA) investe…